RESEGONE

Vie ferrate e trekking sul RESEGONE

sab. 11 e dom. 12 maggio 2013

L’insieme della montagna, giustamente celebre grazie alla descrizione che ne ha fatta il Manzoni nei
i Promessi Sposi, porta il nome di Monte Serada, e la sua corona terminale viene tradizionalmente chiamata Resegone, a causa dei suoi molteplici denti rocciosi che veramente la fanno assomigliare ad una sega di gigantesche dimensioni. L’aspetto di grande sega si presenta a chi lo osserva da Lecco, o fin dalle pianure Milanesi. Sul versante lecchese il Resegone, che raggiunge l’altezza di 1874 metri, è nudo, scosceso a grandi linee, imponente e maestoso, e signoreggia su tutti gli altri monti. Esso è composto di dolomia principale o lariana, la sua cresta è composta da una dozzina di denti o punte di cui nove sono visibili da Lecco. Il primo dente, alto 1757 metri, di forma tondeggiante è il Pizzo di Morterone, viene poi un dente piramidale, chiamato Pan di Zucchero, seguito da un dosso sulla sua destra alto 1809 metri. Segue ancora la vetta più elegante di tutta la cresta, il Dente per eccellenza, alto 1810 metri. Meno ardita è la cima successiva, di 1849 metri, formata da due prominenze di cui la più importante è la Punta Stoppani, da dove scende poi il canalone di Val Còmera. La vetta più elevata de Resegone è il tozzo mammellare con due cime di altezza quasi eguale, 1874 metri, da lungo tempo conosciuto col nome di Punta della Croce, proprio a causa di una grande croce infissa alla sommità.

SABATO 11 MAGGIO – Da Lecco si sale fino alla stazione a valle (m.625) della funivia per
i Piani d’Erna nel cui parcheggio lasceremo le auto.

Percorso A – CRESTA GIUMENTA
Vedi descrizione : https://www.vieferrate.it/ferratagiumenta.htm
Terminata la ferrata arriviamo al Passo del Fò, da qui in pochi minuti si scende
Al Rifugio Alpinisti Monzesi (m. 1173) dove pernotteremo

Tempo di percorrenza ore 3.30 dislivello + m. 800 – m. 150

Percorso B – Percorso escursionistico. Dal parcheggio della funivia ci avviamo verso destra in direzione di un evidente cartellone giallo che segnala i vari percorsi.
Dopo aver disceso alcuni gradini entriamo nel bosco procediamo in lieve discesa tenendoci sempre sul percorso principale per altro ben segnalato con dei cartelli gialli. Raggiungiamo poi una stradina asfaltata. L’asfalto termina davanti al cancello di una azienda agricola a fianco della quale riparte la mulattiera. Contornando la recinzione della tenuta, riprendiamo a salire nel bosco con poca pendenza. Ignoriamo successivamente alcuni sentieri: il primo che segue la recinzione, un altro sul lato opposto, un terzo che conduce alla via ferrata del Pizzo d’Erna e un quarto che si inerpica sulla montagna. Ad un bivio, contrassegnato da una targa SEL, andiamo a destra. Dopo pochi metri in piano riprendiamo a salire più ripidamente. Poi usciamo dal bosco e quasi in piano passiamo tra un’icona raffigurante una madonna con bambino ed un vecchio albero.
Raggiungiamo un bivio; i segnavia indicano a sinistra Costa-StoppaniAzzoni e diritto Campo de Boi. Attraversate le vecchie baite della frazione Costa (m. 800), raggiungiamo la cappellina votiva dedicata ai caduti del Resegone dove vale la pena sostare un attimo.
Torniamo poi a salire, al fresco del castagneto, e arriviamo ad un bivio dove una freccia bianca indica di procedere verso destra. Al bivio successivo è invece una freccia gialla ad indicare il sentiero a sinistra.
Ora il percorso è meno ripido. Poco dopo raggiungiamo il Rifugio Stoppani. La mulattiera prosegue dietro al rifugio. Un cartello su un albero indica il Rifugio Marchett a 50 minuti. Ignoriamo un sentierino che sulla sinistra ridiscende allo Stoppani e proseguiamo tra i faggi fiancheggiando una staccionata con due funi protettive.
Passiamo accanto alla fresca fonte del Kopp (m. 950), poi, in piano, superiamo una vecchia casa oltre la quale troviamo un bivio.
Un segnavia indica a sinistra i Piani d’Erna-La Sponda; diritto i Piani d’Erna e il Resegone. Prendiamo questa ultima via.
Dopo aver superato un’altra baita, con pochi passi in salita raggiungiamo il torrente Bione; lo superiamo e troviamo un bivio dove abbandoniamo il sentiero n. 1 che sale a sinistra verso il Resegone e proseguiamo con il n. 6.
Poco dopo raggiungiamo un trivio: a sinistra un sentiero segnalato come n. 1/7 sale a Erna, a destra scende il sentiero n. 4A, mentre noi proseguiamo diritto con il n. 6 (cartello Passo del Fò – Monza).
Camminando in leggera salita superiamo un ruscelletto che scende dalla montagna e attraversa il cammino, poi percorriamo un tratto in piano nel quale trascuriamo un sentiero che scende sulla destra.
Dopo aver superato un altro ruscelletto iniziamo a salire prima a zigzag poi puntando verso una selletta che si apre, lassù in alto, tra due pareti rocciose; è questo il tratto più faticoso della nostra escursione.
Troviamo un altro bivio; un cartello indica a sinistra il sentiero n. 7 che conduce a Erna in ore 0.45 o al Pian del Fieno in ore 0.15. Continuiamo invece a destra verso il Passo del Fò raggiungibile in ore 0.25.
Finalmente arriviamo alla bocchetta (m. 1202), ora il percorso è meno ripido e cominciamo a vedere il tetto della cappellina situata vicino alla Capanna Sociale Ghislandi.
Riprendiamo a salire abbastanza rapidamente e dopo aver ignorato un sentiero che scende a sinistra, arriviamo al Passo del Fò e al Rifugio Ghislandi (m. 1284) del Cai di Calolziocorte, punto più elevato della nostra escursione.
Sulla destra si può proseguire per il Magnodeno, lungo la cresta della Giumenta (sentiero n. 23), mentre a sinistra si può andare verso la ferrata che sale al Rifugio Azzoni (sentiero n. 12).
Il Rifugio Monzesi è un centinaio di metri sotto di noi e ne vediamo il tetto.
Una ripida discesa con il sentiero n. 24 e lo raggiungiamo.

Tempo di percorrenza: ore 2.30 – Dislivello: + m. 650 – m. 100

DOMENICA 12 MAGGIO –

Percorso A – Ferrata Gamma 2 – Estremamente difficile – Dal rifugio Alpinisti Monzesi si risale brevemente al Passo del Fò e si prende il sentiero 1 in direzione Piani d’Erna, poi vedi descrizione : https://www.vieferrate.it/ferrataresegone.htm
Arrivo al Rifugio Azzoni (m.1853) e alla vetta del Resegone (m.1875)

Percorso B – Ferrate del Centenario e De Franco – Media difficoltà – Dal rifugio Alpinisti Monzesi si risale brevemente al Passo del Fò (m.1296) dai pressi del quale inizia la ferrata del Centenario (vedi descrizione : https://www.vieferrate.it/ferratacentenariores.htm).
All’uscita della ferrata ci si immette sul sentiero n.1 e si raggiunge in breve l’attacco della ferrata De Franco (vedi descrizione : https://www.vieferrate.it/ferratadefranco.htm)
Arrivo al Rifugio Azzoni (m.1853) e alla vetta del Resegone (m.1875)

Percorso C – Escursionistico – Dal rifugio Alpinisti Monzesi si prende il sentiero che in breve arriva al “Passo del Fo” e lo si scavalca fino ad incontrare sulla destra la diramazione della “Via Ferrata del Centenario”. Proseguendo diritti si raggiunge invece il sentiero n° 1. Poco dopo si tralascia la deviazione che scende a sinistra e si prosegue a mezza costa giungendo al Piano Fieno, da dove, verso sinistra si dirama il sentiero per Erna e sulla destra un altro che conduce al Passo del Fo. Trascurate queste deviazioni, si sale invece fino ad un ghiaione che si attraversa. Poco dopo si incontra il sentiero n° 5 proveniente da Erna e si arriva al Crocifisso del Piano della Beduletta. Il tracciato prosegue su lastroni inclinati verso la Val Comera e attraversato questo punto, si risale una ripida dorsale che porta al Pian Serrada. Traversata in falso piano questa zona ci si porta alla base della cresta che facilmente adduce al Passo della Sibretta da dove, un tratto di catena, permette di raggiungre in sicurezza il Canalone di Val Negra. Si continua fino ad incontrare il sentiero n° 11 e in breve si giunge al rifugio Azioni e alla vetta del Resegone.

Il rientro per tutti e tre i percorsi avverrà lungo i sentieri 1 e 5 fino ai Piani d’Erna. Da qui possiamo decidere se rientrare alle auto a piedi o utilizzare la funivia risparmiandoci così ca. 700 m. di discesa.

Percorsi A e B – Tempo di percorrenza ore 5.30
Dislivello + m.700 – m.700 (con discesa in funivia)

Percorso C – Tempo di percorrenza ore 4.30
Dislivello + m. 700 – m. 700 (con discesa in funivia)

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