I Monti della Calvana – anello di Secciano

I Monti della Calvana – anello di Secciano

Il percorso ha inizio sopra le Croci di Calenzano in direzione La Regina del Bosco, parcheggeremo le auto dove parte il sentiero 44 per il Monte Maggiore.
Imboccato il sentiero, dopo pochi minuti si incrocia una strada forestale che si attraversa, poco dopo ci troveremo ad un bivio con altre due strade, noi prenderemo quella a sinistra in discesa che, in breve ci riporta sulla strada asfaltata che a destra raggiunge La Regina del Bosco (mezz’ora dalla partenza); oltrepassate le case si prosegue su carrareccia fino a trovarne una, sulla destra in salita, che sarà quella che ci condurrà direttamente a Valibona. Dopo 40’ dall’inizio di questa strada (1h e 10’ dalla partenza) si giunge al Fontanile di Valibona:

– Nel mese di aprile 2009 l’Unione Speleologica di Calenzano, per iniziativa dei soci, ha rimesso in funzione il vecchio fontanile che si trova poco sotto il borgo di Valibona, liberando la cisterna e le due vasche da frane di terra e sassi che le ricoprivano quasi completamente. Ripulite vasche e cisterna ed assicurata la terra a monte col muro a secco hanno  proseguito il lavoro con le necessarie opere di muratura. Per completare infine il lavoro hanno aggiunto un vialetto lastricato a sassi tutto intorno alle vasche, una staccionata di legno a racchiudere l’area, un terrapieno dalla parte opposta alle vasche ed alcuni altri accorgimenti estetici. 
Cenni storici: Quel che sappiamo ad oggi si basa su testimonianze relative all’ultimo secolo trascorso, in particolare si sa che la prima vasca funzionava da abbeveratoio, la seconda da lavatoio e che è stato sfruttato fino alla metà del ‘900, il periodo d’abbandono ha dunque una sessantina d’anni di durata. Probabilmente l’interno della cisterna veniva sfruttato anche come burraia, luogo fresco dove poter conservare il burro. Questo fontanile e la sua sorgente erano uno dei pochissimi punti dove gli abitanti della zona potevano reperire acqua pulita e potabile: la cisterna che si trova a Valibona infatti, pur avendo molta capienza, raccoglieva l’acqua proveniente dai tetti, dunque non potabile. Altri punti di approvvigionamento di acqua potabile erano la Spelonca delle Pille e la grotta di Fontebuia, in entrambe i casi ben più distanti del fontanile.

Poco dopo il Fontanile si cominciano ad intravedere le case di Valibona (50’ dalla Regina del BOsco) dove è in ristrutturazione un edificio che diventerà un ecomuseo della Memoria:

Il 25 aprile 2008 è stato firmato l’accordo di programma tra i Comuni di Calenzano e Campi Bisenzio e la Provincia di Firenze per la ristrutturazione del fienile, teatro della prima battaglia dei partigiani in Toscana, dove sorgerà l’Ecomuseo della Resistenza. Al Comune di Calenzano, ente capofila è stata affidata la progettazione e la realizzazione dei lavori che dovranno concludersi in tre anni. A dicembre 2008 è stata acquisita la proprietà dell’immobile e subito dopo è stata espletata la gara per l’affidamento dei lavori.
Dopo un anno avviene la posa della prima pietra.
L’edificio di circa 200 mq distribuito su due livelli sarà trasformato in luogo-simbolo della Resistenza al cui interno troverà posto uno spazio per la documentazione e per l’informazione ma anche una zona per l’accoglienza di gruppi di studenti o di escursionisti. Al primo piano sarà sistemata una sala con teche, plastici e computer mentre al piano terreno sarà allestita una vera e propria foresteria. All’esterno tre cipressi simboleggeranno il sacrificio dei tre partigiani.

 

Nel bosco vicino alle case è stato posto un monumento in onore dei tre partigiani caduti nella battaglia del 3 gennaio 1944:

Su Monte Morello erano acquartierati gli uomini di due comandanti: Giulio Bruschi e Lanciotto Ballerini.
Originario di Campi Bisenzio e di indole istintiva Ballerini non tardò ad avere contrasti con Bruschi, che invece era un militante comunista di vecchia data e molto più propenso alla disciplina e alla pianificazione.

Venne così decisa la rilocazione di uno dei due gruppi e i Lupi Neri di Ballerini scelsero di unirsi a combattenti del Partito d’Azione nella zona fra Pistoia e Lucca.
Partirono dal Vecciolino su Monte Morello il 26 dicembre 1943 e la loro presenza sui monti della Calvana, nel piccolo borgo medievale di Valibona, era dunque temporanea.
Erano i primi partigiani ad arrivare in Calvana e la voce si sparse rapidamente. Inoltre una delle due squadre in cui era diviso il gruppo, guidata dal russo Vladimir, ebbe uno scontro a fuoco con alcuni fascisti in località Cornocchio e a Prato e Firenze si iniziò a parlare di un gruppo di comunisti guidati da un sovietico.
Un reparto del Battaglione Muti (comandato da Duilio Sanesi), un folto gruppo di camicie nere e i carabinieri di Calenzano salirono a Valibona la notte fra il 2 e il 3 gennaio: il gruppo di Lanciotto Ballerini venne attaccato da circa 150 nemici.
L’accerchiamento non era ancora completato che i partigiani si accorsero del pericolo ed ebbero il tempo di organizzare lo sganciamento.
Dopo tre ore di battaglia e aver inflitto importanti perdite al nemico (il capomanipolo Pietro Incalza viene ucciso, mentre il capo spedizione Duilio Sanesi, nove legionari e un carabiniere moriranno successivamente per le ferite riportate) Lanciotto Ballerini viene colpito alla testa e muore sul colpo.
Dei 17 Lupi Neri cadono, oltre a Lanciotto, Vladimir Andrej (vivo al termine della battaglia, ma massacrato a sangue freddo immediatamente dopo) e Luigi Giuseppe Ventroni. Cinque vengono catturati, pestati in maniera indicibile, riportandone amputazioni e invalidità permanenti, e portati alle carceri di Firenze, mentre gli altri riescono a rompere l’assedio e darsi alla fuga.
Le famiglie di contadini che avevano ospitato i partigiani verranno condotte a Prato, poi in parte condotte alle carceri di Firenze e in parte rilasciate. Le loro case saranno date alle fiamme.

Da Valibona (1h e 20’ dall’inizio) si prende il sentiero a valle CAI n. 42 che porta fino a Travalle, sulla nostra sinistra, a valle, possiamo vedere il paesino di Secciano. Dopo circa mezz’ora si trova una bellissima burraia, si prosegue ancora per altri 15’ circa  su sentiero; quando questo esce dal bosco diventa molto sassoso, ad un certo punto si riescono a notare due tralicci in lontananza, uno sulla destra e uno a diritto, qui, sulla sinistra, parte un sentiero che, in discesa ci condurrà fino ad un traliccio verde dove incroceremo una carrareccia che prenderemo a sinistra in discesa; dopo poco inizieremo a vedere di nuovo sotto di noi, questa volta sulla nostra destra, a valle, il paese di Secciano.
Arriveremo a Secciano (2 ore 30 ‘dall’inizio) passando davanti al canile Perseo, oltrepasseremo la chiesa ed arriveremo ad un incrocio presso il quale c’è un cipresso ultrasecolare ed un vecchio lavatoio. Svolteremo a sinistra sulla strada, alla prima casa gialla svolteremo a destra costeggiando un’abitazione, da li parte un sentiero in salita, si incrocia poi con un altro sentiero che prenderemo a destra, successivamente imboccheremo il prossimo sentiero che troveremo a sinistra in salita e che sfocia su una carrareccia, qui proseguiremo a destra in salita. Dopo mezz’ora da Secciano ci ritroveremo in prossimità della regina del Bosco esattamente dove inizia il sentiero dell’andata che porta diretto a Valibona. Da qui si ripete il percorso dell’andata fino alle auto (ore 3 e 30’).

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