Crete Senesi

Treno Natura: Crete Senesi

C’era una volta a Castelnuovo Berardenga un pesce aggressivo e vorace, niente meno che un barracuda, di cui sono stati scoperti – tranquillizzatevi – i resti fossili. Era un predone di rispettabile lunghezza, e in vita era stato fame­lico e aggressivo come tutti i barracuda, e forse di più, addi­rittura insaziabile, perché era rimasto soffocato nello sfortunato tentativo d’in­ghiottire un “pesce sciabola” quasi lungo come lui. Cosicché il fiorentino Simo­ne Casati – gran cacciatore di resti preistorici al cospetto di Dio – scavò un fos­sile e ne trovò due; e stupefatto da quell’appetito suicida battezzò il barracuda “L’ingordo”, nome col quale è rimasto nella cronaca paleontologica toscana.
Nei pressi di Pienza – la città rinascimentale che ha preso nome dal suo fonda­tore, Enea Silvio Piccolomini, papa Pio Il, nato nella vicina Corsignano – è ritor­nato alla luce (nel corso di un felice scavo del già citato ricercatore fiorentino) lo scheletro fossile di un delfinide – una Stenella – considerato uno straordinario reperto mondiale.
Il fatto è che ai piedi di Siena, intorno a Siena, c’è sempre stato il mare.
La prima volta milioni di anni fa, nel Pliocene Medio e nel Pliocene Superiore, quando il Mediterraneo, nel periodo della sua massima· oceanizzazione, inva­se gran parte dell’attuale Toscana e del Lazio, lasciando qualche fetta di terra emersa e un gran numero di isole e di isolotti, magari dalle parti di Livorno o Grosseto.

Le Crete Senesi

Il lembo di terra a sud-est di Siena, è rappresentato da un tipico e nello stesso tempo unico paesaggio quello delle Crete. Il tratto di strada che da Siena porta a Montalcino, attraversa il cuore delle Crete, ed è tra i paesaggi più belli d’Italia, che in molti ci invidiano.
E’ questo un territorio argilloso, percorso da strade sinuose, contraddistinto dalla presenza di biancane, dossi dalla forma rotonda e dal colore biancastro, che danno la sensazione di viaggiare su un mare di terra e calanchi, simili a profondi tagli, lacerazioni che si aprono in questa terra molto friabile.
Un paesaggio quindi di grande fascino, irreale per il colore grigio delle crete e per il giallo che tende all’arancione del tramonto, colori che cambiano con l’alternarsi delle stagioni.
Ovunque sorgono borghi medievali, pievi, castelli e rocche fortificate ma soprattutto antichi poderi che testimoniano la civiltà contadina di queste zone.
Il borgo medievale di Asciano è dei più affascinati, abitata dagli antichi Etruschi, è crocevia di strade antiche, come la Lauretana, la via di Rapolano e la strada bianca di Monte Sante Marie.
Ancora oggi si possono ammirare parte delle mura che circondavano il paese, le strette strade medievali e antichi palazzi. Nel centro storico si trova la basilica di Sant’Agata che conserva opere del Signorelli e del odomia, la chiesa gotica di San Bernardino, sede del Museo etrusco.

Il Treno Natura

La ferrovia Asciano-Monte Antico è stata chiusa al traffico nel settembre 1994 a causa del traffico viaggiatori molto limitato. Il progetto Treno Natura, finalizzato al riutilizzo delle ferrovie secondarie con un ruolo naturalistico e di conservazione di un rilevante patrimonio di archeologia industriale, ha consentito la riapertura della tratta come ‘ferrovia turistica’ in alcuni giorni festivi.

La linea attraversa la zona delle Crete Senesi e la vallata del fiume Orcia ai piedi del Monte Amiata, un territorio di particolare valore ambientale e paesaggistico, zona di produzione del famoso vino DOCG Brunello di Montalcino.

Il valore storico della ferrovia turistica è sottolineato dal servizio svolto con littorine d’epoca ristrutturate e, occasionalmente, con locomotive a vapore e carrozze ‘centoporte’ degli anni ’30. I volontari dell’Associazione Ferrovia Val d’Orcia si occupano dell’organizzazione, della vendita dei biglietti a bordo del treno e descrivono il paesaggio con l’altoparlante.

Completando il viaggio di altri tempi, ad Asciano e a Monte Antico si può persino viaggiare in carrozza a cavalli.

L’itineriario del Treno Natura è un anello di 140 km che parte e arriva a Siena. I tratti Siena-Asciano (32 km) e Siena-Buonconvento-Monte Antico (56 km) appartengono rispettivamente alle linee Siena-Chiusi e Siena-Grosseto regolarmente in funzione. Il tratto Asciano-Monte Antico (52 km) si svolge su binari dismessi, non più utilizzati dai treni ordinari, gestiti dall’associazione di volontariato ‘FVO – Ferrovia Val d’Orcia’.
La linea ferroviaria Asciano-Monte Antico, inaugurata nel 1865, ruppe l’isolamento tra il cuore della Toscana e la selvaggia e aspra Maremma e fu un trampolino di lancio per l’economia mineraria dell’Amiata. Il tratto Siena-Buonconvento-Monte Antico invece fu realizzato nel 1927, lungo il tracciato dell’antica ferrovia della miniera di Murlo del 1877.

Il treno d’epoca
Sul percorso del Treno Natura alla riscoperta delle meraviglie dei dintorni di Siena, delle Crete Senesi, della Val d’Orcia e dell’Amiata circolano le littorine ALn 773.3538 e ALn 773.3558 nella livrea rosso brillante e bianco, con la rimorchiata Ln 664.3507, tenute in efficienza grazie all’impegno della Direzione Territoriale Toscana di Trenitalia e alle cure dei volontari della Ferrovia della Val d’Orcia.
Programma:
Partenza dalla stazione di Siena con il Treno natura alle ore 8,30 arrivo a Montalceto alle ore 9,15
Percorso Trekking:
Itinerario n. 2/D: Fermata di MontaLceto – Serre di RapoLano- ­Fermata di Asciano -Monte Oliveto Maggiore
Lunghezza: Km. 12
Tempo di percorrenza: ore 4
Dislivello: Insignificante

Risaliti dopo 500 metri dalla fermata di Montalceto alle case di Aia Vecchia, si prende a sinistra l’Itinerario Provincia di Siena n. 4 e si per­corre fino ad Asciano.
A Poggio Pinci (un chilo­metro di distanza da Aia Vecchia) si lascia a destra l’Iti­nerario Treno Natura n. 2/C per la Torraccia, e si prosegue a sinistra raggiungendo la strada asfaltata Lauretana. All’imbocco si gira a sini­stra e dopo circa 600 metri si prende a destra, tra due vecchi pilastri, per una carrareccia che passa per Acquaviva, Sassetto fino a Molinello (sulla destra, chiusa da una rete metallica, si può intrave­dere la tomba etrusca del Molinello). Successivamente, prendendo una mulattiera, si supera una grande quercia, si costeggia per un trat­to il borro della Pùzzola e prima di raggiungere la strada asfaltata si devia a sinistra, attraversando i borri della Pùzzola e di Filicheto e arrivando al podere Adègia dopo 3,5 chilometri da Poggio Pinci (essendo questa una zona di riserva di caccia è facile imbattersi in fagiani e caprioli).
Il percorso ritorna quindi alla strada e volge a sinistra fino a rag­giungere un incrocio: a destra si va a Serre di Rapolano. Si attraver­sa la strada asfaltata e per una mulattiera si aggira il depuratore, arrivando a una cappella del podere Fonteluco. A sinistra si supera un lavatoio in mattoni rossi e si oltrepassa la ferrovia con un sotto­passaggio (attenzione perché è molto fangoso) per raggiungere la strada asfaltata.
A questo punto si devia a destra e dopo pochi metri ci si immette su una strada sterrata che sale al podere Poggiogreppoli. Una mulat­tiera scende (c’è un cancello che va richiuso dopo passati) al podere Pieve dei Preti (4 chilometri da Adègia). Si prosegue quindi per la carreggiabile che, superato un bivio a sinistra e il podere Casella, arriva fino alla casa Scacciacuculi dopo circa 1.300 metri.
variante: si può proseguire per la carreggiabile che, attraversato il borro Bestianino su un ponticino, arriva alla strada asfaltata: attra­versata questa si arriva in breve alla stazione di Asciano Scalo in un chilometro.
A Scacciacuculi, sulla destra della carreggiabile si trova un cancel­lo: superato questo, si continua per mulat­tiera e si oltrepassa la ferrovia, in quel tratto in galleria, fino a rag­giungere un borgo di case nuove. Si lascia quindi l’Itinerario Provincia di Siena n. 4, che prosegue diritto per il Ponte del Garbo, e si scende a sinistra al paese di Asciano per riprendere il treno alla fer­mata Asciano Monte Oliveto Maggiore (circa 1.700 metri dal can­cello di Scacciacuculi).

Partenza da Asciano alle ore 16,05 per completare il percorso con il Treno Natura passando per Monte Antico (il tratto più bello è quello di ASCIANO – MONTE ANTICO) e Buonconvento, arrivo a Siena alle 18,16 .

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