Pratomagno

Pratomagno: anello della Badia Santa Trinita

Domenica 11 settembre 2011

Lunghezza: 12 chilometri
Altitudine min: 935 metri, max: 1.340 metri
Salita: 454 metri, discesa: 463 metri
Livello di difficoltà: E
Tempo: 4 ore

Lasciamo la nostra auto in un piazzale alla fine della strada a quota 1248 Poggio Lavacchi e, prendendo il sentiero cai n 32 (larga strada forestale), arriviamo a un Campeggio. Continuiamo in discesa fino a un bivio di un sentiero che prendiamo a destra segnato sempre n 32 indicazioni per la Badia. Poco dopo troviamo un palo con cartellonistica di vari sentieri( bivio per Ponte Nano), continuiamo a diritto per la Badia. Troviamo un ponticello sul fosso della Badia,l’attraversiamo e arriviamo poco dopo alla Badia S.Trinita. Da qui prendiamo il sentiero n 44 che in ripida salita ci porta fino al P.sso alla Fonte, incrociando la strada forestale che prendiamo a sinistra (segnavia n 40). Proseguiamo fino a un quadrivio di strade, noi prendiamo per sentiero a diritto e in salita, segnavia n 38 fino a trovare un cancello sulla nostra sinistra, lo passiamo e dopo aver trovato una fonte/abbeveratoio,poco dopo a un bivio, troviamo un sentiero che prendiamo a destra in leggera salita fino a incrociare il sentiero n 00 di crinale che prendendo a sinistra ci porta a M.Lori e poco dopo al P.gio Lavacchi (area picnic con tavoli. Da qui proseguendo per strada asfalto in discesa arriviamo al punto di partenza.

BADIA DI SANTA TRINITA IN ALPE. L’antica ed importante Badia di Santa Trinita si trova a 958m sul livello del mare, alle pendici del Pratomagno, nel territorio del comune di Talla. I fondatori furono i monaci Eriprando e Pietro che, insieme ad altri fratelli teutonici, scelsero la zona denominata “Area Buculi” dove esisteva una sorgente ritenuta malsana. La bonificarono e intorno a questa fonte edificarono l’oratorio. Il complesso sorgeva lungo quella che all’epoca era un’importante via di comunicazione fra il Valdarno e il Casentino passando per l’importante Castello di Pontenano. La Badia S. Trinita divenne un monastero ricco e potente che ampliò i propri possedimenti ben oltre i propri confini naturali espandendo la propria giurisdizione verso il Valdarno Superiore ed Arezzo. La sua decadenza coincide con la distruzione del Castello di Pontenano avvenuta ad opera dei fiorentini nel 1426 che determinò una diminuzione di importanza della via di comunicazione fra Casentino e Valdarno attraverso la Badia.

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