23 giugno 2019 – Balzi dell’Ora – Corno alle Scale

23 giugno 2019 – Balzi dell’Ora – Corno alle Scale

Tempo di percorrenza: ore 6,0 + le soste
Dislivello in salita: circa mt. 800

La salita alla cima del Corno attraverso i Balzi dell’Ora è, a mio parere, l’escursione più bella, più panoramica e più “alpina” dell’Appennino Tosco Emiliano.
Lasciamo l’automobile al parcheggio antistante il Lago Cavone. Dal parcheggio vediamo in lontananza la mèta del nostro percorso: la Croce di Punta Sofia.
Prendiamo il sentiero 337 che parte sulla destra del Cavone, ben indicato dalla segnaletica del CAI, che indica 1 ora e 30 minuti di percorrenza.
Aggiriamo il laghetto e ci inoltriamo nel bosco.
Il sentiero parte in salita decisa nella parte all’interno del bosco. Il pendio si addolcisce quando il sentiero affianca e in più punti oltrepassa il Rio.
Quando si esce dal bosco, si entra nella bellissima Valle del Silenzio, sottostante la cresta del Corno.

Dopo pochi passi incontriamo il bivio per il Passo della Porticciola. Questa è una variante per salire fino alla Croce, passando appunto dal Passo della Porticciola e percorrendo un sentiero su prato erboso che affianca la pista da sci. La cosa curiosa di questo percorso è che sembra non finire mai. Infatti oltrepassato il Passo si vede la Croce, che rimane lì davanti a noi per tutta la salita: dà l’impressione di avvicinarvisi ma di non arrivarci mai.

Il Passo della Porticciola è la prima scappatoia che si incontra per chi non è convinto di voler fare i Balzi. La mancanza di convinzione poi può essere data sia dalla fatica che il percorso richiede, sia dalla paura di affrontare alcuni tratta un po’ esposti, ma soprattutto, direi, dall’incertezza sul tempo meteorologico. Sconsiglio di fare i Balzi con il rischio che piova perché i tratti su roccia diventerebbero pericolosi.
Proseguiamo per i Balzi dell’Ora lungo la Valle del Silenzio che, oltre che piacevole per il silenzio e il paesaggio, lo è per la presenza di tante piante di lampone e mirtillo.
Al termine della Valle del Silenzio la nostra mèta è più vicina, ma la parte più impervia e faticosa inizia adesso.
Raggiunto il crinale, c’è la seconda e ultima scappatoia per evitare i Balzi (oltre che tornare indietro ovviamente): la salita al monte La Nuda. Anche questo richiede la sua fatica, ma il percorso è meno impervio dei Balzi e il monte La Nuda è più basso del Corno.

Noi procediamo per i Balzi (sentiero 129 EE) da veri Escursionisti Esperti…

Raggiungiamo presto il tratto più esposto del sentiero. Si tratta di un punto costituito da rocce a forma di scalini con uno strapiombo sia a destra sia a sinistra. E’ un tratto da attraversare con un po’ di cautela.

Più avanti il sentiero presenta altri punti un po’ esposti e in cui bisogna arrampicarsi sulle rocce, ma quello appena superato è il più difficile per chi soffre di vertigini. Tra questi tratti tuttavia il sentiero è facilmente percorribile e intanto la Croce si avvicina.

Nelle soste per prendere fiato godiamo di tutto il panorama intorno. Vediamo il sentiero che porta al Passo della Porticciola, che si infila proprio di fianco a quell’estremo spuntone di roccia.

Nei tratti più ripidi su roccia anni fa c’erano delle corde per agevolare la salita, ora sono rimasti solo i ferri ai quali le corde erano ancorate, mentre le corde sono sparite.
In altri tratti sono stati costruiti dei comodi scalini.

Dopo circa 1 ora e mezza/2 ore si arriva alla Croce.
La nostra prossima mèta è il Rifugio Duca degli Abruzzi (ben visibile sulla destra del monte Cupolino) a circa un’ora da qui.

Percorriamo il sentiero di crinale (numero 00) verso il Lago Scaffaiolo.
Scendiamo fino al Passo dello Strofinatoio.

Dallo Strofinatoio fino al Rifugio il sentiero è abbastanza pianeggiante. La Croce è ormai lontana alle nostre spalle quando arriviamo al Rifugio Duca degli Abruzzi al Lago Scaffaiolo.

Proseguiamo sullo “00” lambendo il lago e transitando davanti al piccolo Rifugio “Maurizio Musiani”.
Sempre seguendo lo “00” scendiamo a Passo della Calanca (m. 1732) dalla quale proseguiamo diritti. Ora con alcuni saliscendi ed infine con una ripida salita giungiamo a Monte Spigolino (Ore 3.50 – m. 1827)
Ora abbandoniamo lo “00” per scendere, a destra su esile cresta, su sentiero n. 411.
Al passo del Lupo andiamo a destra seguendo il sentiero n. 401 e, di seguito, il n. 333 che ci porta vicino alla Baita del Sole (ore 4.20) e prosegue per le Cascate del Dardagna.
Giungiamo alle Cascate (ore 4.30 – m 1263)
Per il ritorno al Lago Cavone, dove abbiamo lasciato l’auto ripercorriamo a ritroso un breve tratto dell’andata, poi deviamo a sinistra, su sentiero n. 337, che ci porta direttamente al lago (ore 6,0 – m. 1415)

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