La regina delle Apuane: Pania della Croce

APUANE “ LA PANIA DELLA CROCE “ con pernott. al rif. Rossi

Sabato e dom. 24-25/06/2006 – tempo medio a+r 6h30 – dislivello in salita 750 mt

Grado difficoltà : E

La Pania della Croce (1859) è la “Regina delle Apuane” tanto che un tempo questa catena montuosa veniva identificata come Panie dal nome della sua montagna più nota, mentre l’attuale denominazione di Alpi Apuane è stato assegnato solo in età napoleonica. Un tempo la Pania veniva chiamata “Pietrapana” in quanto questi monti erano stati abitati per nove secoli dagli Apuani (tribù ligure) e la catena montuosa, ma soprattutto la sua vetta per eccellenza, aveva preso il nome da questi antichi abitatori “Pietrae Apuanae”(monti degli Apuani). Perfino Boccaccio nel “De Montibus” ricorda la Pania come “Pietra Apuana Mons” e Dante nel canto XXXII dell’Inferno quando parla dello spesso ghiaccio che ricopre il lago di Cocito dice “..che se Tambernicchi vi fosse su caduto, o Pietrapana, non avrìa pur dall’orlo fatto cricchi” (Tambernicchi potrebbe essere il Tambura). Ludovico Ariosto, governatore degli Estensi in Garfagnana (1522/1525) afferma: “La nuda Pania tra l’Aurora e il Noto, da l’altre parti il giogo mi circonda che fa d’un Pellegrin la gloria noto”. Tra i primi scienziati e personalità a salire sulla vetta: il botanico Bacone (1600), il naturalista e medico Vallisneri, di Gallicano, che nel 1705 la definì “Un monte asprissimo, sterile, nudo, noto appena alle fiere”; l’abate Ximenes, geografo, matematico e fondatore dell’osservatorio astronomico fiorentino .

Il nostro itinerario ha inizio dalla Foce del Piglionico (1150) cui si giunge da Gallicano,Molazzana, seguendo l’indicazione del rif. Rossi e percorrendo nell’ultimo tratto la strada delle Rocchette (palestra di roccia). Al Piglionico (cappella dedicata ai partigiani) si lasciano le auto e si prende il sentiero CAI n° 7 che entra in un bosco di faggi. Sul fianco della Pania Secca procediamo per il sentiero in falsopiano che poi si inerpica lungo una vallata, sempre nella faggeta, fino a pervenire ai pendii prativi sottostanti l’Uomo Morto. Questi è un tratto di montagna tra le due Panie che ricorda il volto di una persona coricata e la cui massima altitudine è il “naso” (1677). Da qui si raggiunge in breve tempo il rifugio “Enrico Rossi alla Pania“ (1609) – 1h40 dal Piglionico. Il rifugio era stato costruito dal CAI di Lucca nel 1921, ma rovinò e fu ricostruito nella forma odierna ed inaugurato il 24 Agosto 1924 intitolandolo ad un giovane alpinista lucchese morto in un incidente stradale. E’ formato da due vani e servizi con 22 posti letto, sempre aperto dal 30 Giugno al 10 Settembre , nel resto dell’anno solo i prefestivi e festivi (tel 0583 710386). Dal Rossi si giunge in pochi minuti e per breve discesa alla Focetta del Puntone (1611), incrocio di vari sentieri ; noi proseguiremo per il 126 che si inoltra nella Valle dell’Inferno, petraia che conduce con erta salita al Callare della Pania (1750). Sul lato sx della valle si apre la Buca della Neve dove per la scarsa esposizione la neve rimane ghiacciata per quasi tutto l’anno. Da Callare prendiamo a sx per il sentiero di vetta ed in pochi minuti arriviamo sulla vetta della Pania della Croce (1859) – 1h40 dal rifugio. Dalla vetta possiamo godere un panorama stupendo che spazia dalla Versilia alle cime Apuane, catena appenninica ed in alcuni giorni di cielo terso anche fino alle Alpi liguri. Tempo permettendo potremmo anche attendere sulla cima il tramonto del sole prima di scendere al rifugio.

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