Lago Scaffaiolo

1° itinerario : Casetta Pulledrari-Corno alle Scale- Lago Scaffaiolo

Tempo medio di percorrenza circa 7 ore (a+r) – dislivello in salita 1000 mt – EE –

trasferimento in auto (80′), Barberino – Maresca – casetta Pulledrari (1222 mt), ampio parcheggio. La prima parte è al coperto nella bella Foresta del Teso (poco dopo la partenza c’è una fresca fonte) con ampio sentiero che sale costante fino al Rombiciaio e poi tre strappi finali impegnativi per raggiungere il Rifugio Fonte del Montanaro ( 1567 mt – 65′). Qui si può fare un breve riposo e ristorarsi nello spazio attrezzato con tavoli e panche. Poco oltre il rifugio si trova un trivio, prendere il sentiero n° 20 nel bosco per uscirne dopo circa venti minuti, quando veniamo all’aperto dopo cento metri fare attenzione a prendere a sinistra uno stretto sentierino che scende di qualche metro ( la segnalazione è in basso n° 20 – passo del Cancellino). Proseguiamo a mezza costa nel verde con i primi ampi panorami (sul crinale alla ns. destra passa il sentiero 00 che faremo al ritorno) , poi scendiamo nel bosco per circa cento metri di dislivello, usciamo nuovamernte all’aperto, attraversiamo un torrente con qualche tratto ghiaioso e in costante salita arriviamo al Passo del Cancellino (70′ – 1614).

Ampi panorami sulla Porrettana da un lato e l’Abetone dall’altra, in basso la diga di Verdiana, di fronte la croce del Corno alle Scale, incrocio con lo 00, pietre di confine di provincia. Si continua a salire per sentiero dal fondo sassoso fino al Passo dello Strofinatoio (40′ -1840). E’ il momento di fare una breve sosta per ammirare il panorama lato nord con gli impianti di risalita per lo sci, a sinistra il rifugio Duca degli Abruzzi (il nuovo in pietra, il vecchio in lastre di metallo giallo) e il piccolo Lago Scaffaiolo. Dal passo prendiamo il sentiero che in 15′ ci porterà sulla vetta del Corno alle Scale, per la verità formato da due cime: la Punta Sofia (1939) e la Punta Giorgina (1945). Sulla Punta Sofia è posta una grande croce metallica, visibile anche da grandi distanze e che alcuni anni fa ha sostituito la vecchia croce distrutta con la dinamite in un atto vandalico. Il panorama che godiamo dalla vetta è vastissimo e spazia dall’Appennino tosco-emiliano fino alle vette alpine . Torniamo allo Strofinatoio (15′) e seguiamo lo 00 fino al Lago Scaffaiolo (45′ – 1775) .Sosta e pranzo.

Lago Scaffaiolo : il nome di questo lago potrebbe derivare da “caffa”, termine con il quale i vecchi montanari indicavano una conca nel terreno. Poichè non vi è immissario l’acqua piovana e quella proveniente dallo scioglimento delle nevi, a causa del terreno impermeabile ed alla scarsa vegetazione circostante, si conserva tutto l’anno.

Il ritorno è lo stesso fino al passo del Cancellino, qui si prende il sentiero a sinistra con saliscendi fino alla Fonte dell’Uccelliera (1675), una delle più famose dell’ l’Appennino; breve sosta per rinfrescarsi e poi prendere subito a destra accanto alla croce per risalire sul crinale dove ritroviamo il tratto di 00 del quale abbiamo riferito all’inizio. Panorami ancora vasti e belli che ci ripagano della fatica. Dopo un percorso nel bosco si esce all’aperto ed in discesa si torna al trivio del Rifugio del Montanaro, quindi l’ultima discesa nel bosco per Casetta Pulledrari (200′)’

2° itinerario :La Doganaccia – Croce Arcana – Lago Scaffaiolo

tempo di percorrenza circa 4 ore (a+r) – dislivello in salita 250 mt – difficoltà T/E

Dal villaggio di Doganaccia (1547), antica dogana del Granducato di Toscana posta al confine con il Ducato di Modena, si segue in salita il sentiero 6 MPT ed in 50′ siamo al Passo della Croce Arcana – 1670 -( monumento ai Caduti della 1° guerra). Dal passo prendere per il sentiero 00 CAI/GEA , rif. Manzani, aggirare il Monte Spigolino per il sentiero sottostante , salire al passo della Calanca (1737) e in breve tempo raggiungiamo il lago Scaffaiolo. Il ritorno sempre sullo 00 fino al passo della Calanca, poi il segnavia 66 del CAI che, passando sotto lo Spigolino, ci riporta a Doganaccia

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