Domenica 17 giugno 2012
Dislivello: 450 mt
Tempo di percorrenza: ore 4,30
Lunghezza: Km 11
Pur non facendo parte del Parco Nazionale questa zona è estremamente bella e, soprattutto, oltre alle varie possibilità escursionistiche che essa offre, la sua posizione allungata con direzione Nord-Sud come logico proseguimento del crinale proveniente dal Monte Falterona, la mette in condizioni di offrire delle visuali e dei panorami incomparabili.
Verso sud, in giornate limpide e serene, si vedono il gruppo dei Sibillini, il Gran Sasso e il Terminillo; mentre verso nord numerose sono le vette appenniniche che si possono osservare dal Corno alle Scale, al Rondinaio, al Cimone, al Monte Prado, al Cusna fino al Monte Nuda del Passo del Cerreto (alta Lunigiana).
A ovest possiamo vedere il Valdarno e poi…. Firenze con il Cupolone della Basilica di Santa Maria Belfiore. Sempre nella stessa direzione, in fondo all’orizzonte, il Monte Serra con le sue antenne e il Mar Tirreno è a due passi.
Percorso:
Si parte dalla Croce di Cardeto, posta a circa 3 Km dalla località Secchieta.
Poiché si tratta di una traversata andremo a lasciare un paio di auto al Ristorante Da Giocondo che si trova sotto la Croce del Pratomagno, sulla strada bianca.
Tutto il percorso si snoderà su dei saliscendi senza alcuna difficoltà eccessiva. Percorrendo su crinale sempre e soltanto il sentiero CAI 00, potremo ammirare un bellissimo panorama su tutta la vallata.
Dalla Croce di Cardeto (m 1348) partono verso destra il sent. 14 (Alpe di S. Antonio-Macinaia-m. Massanera-Reggello) e il sent. 15 (case S. Antonio-Acquarossa-Reggello). Seguendo i pali del demanio forestale, posti lungo la cresta, si risale a poggio La Cesta (m 1446) e si ridiscende al varco di Reggello (m 1346). A destra del varco inizia il sent. 16 per Ponte Macereto e Reggello e a sinistra il sent. 28 per Montemignaio.
Si risale al poggio dei 3 Confini, ove si incontra il tracciato del metanodotto. L’itinerario segue il lato sinistro del metanodotto, salendo alla cima del poggio Uomo di Sasso (m. 1537) ed incontrando poco prima, a destra, il sent. 17 per Reggello.
Più avanti si passa a qualche metro dalla piramide di grosse pietre posta poco sotto la sommità, che dà nome al poggio, e si scende al varco di Gastra (m 1393) dove a destra si stacca il sent. 19 per Pian di Scò ed a sinistra i due sentieri 29 e 54 per Cetica.
Lasciato il varco di Gastra (m 1393), si risale la pendice nord del poggio del Lupo,
discostandosi leggermente dal metanodotto, per prati scoscesi, poi ci si riavvicina allo stesso e si segue per un tratto, finché si lascia a destra verso la cima del poggio del Lupo. Il sent., ritornando sulla vecchia sede, continua in quota verso est e raggiunge il varco delle Vetrice (m 1451), facilmente riconoscibile per la presenza di un grosso macigno isolato. A des. inizia il sent. 20 che si inoltra nella faggeta.
Aggirato sulla sin. il poggio di Castelfranco (m 1516), si giunge in breve al varco omonimo, ove si incrocia la strada Panoramica del Pratomagno che, con una breve galleria, collega il Valdarno con il Casentino.
Passando sopra il tunnel, si riguadagna la cresta, si oltrepassa un cancello in legno e si sale ripidamente verso un ripetitore. Alcune pietre e canalette in cemento, sistemate trasversalmente per regolare il deflusso delle acque, consentono di seguire facilmente l’itinerario. Dopo il ripetitore si supera una selletta e si arriva alla Croce del Pratomagno (m 1591).
Splendido panorama su tutte le montagne e le valli circostanti fino all’Amiata, all’Appennino Tosco-Emiliano e alle Apuane. Dalla Croce si prende la strada sterrata che conduce al Rifugio Buite e poco dopo al Ristorante Giocondo dove avremo lasciato qualche auto.