Monti Lattari

punta della campanella

programma :Costiera Amalfitana (visita di Amalfi e Ravello) – Monti Lattari -Capri
in queste note troverete riferimenti solo per le località citate nel programma; per maggiori informazioni fare riferimento alle guide turistiche.

La Penisola Sorrentino-Amalfitana, oltre alla bellezza del mare, offre anche la possibilità di godere di uno spettacolo imponente ed unico che si può ammirare camminando lungo i sentieri dei Monti Lattari, sospesi tra cielo e mare.

Questa penisola risulta essere morfologicamente formata in prevalenza da rilievi, interrotti da stretti valloni fluviali o da limitate zone pianeggianti. Il comprensorio impegna gran parte del versante meridionale dei Monti Lattari che si allungano da Punta della Campanella al Monte S.Michele (1444 mt- S.Angelo ai Tre Pizzi), al Monte Cerreto (1316 mt) oltre il quale descrive un arco che, delimitando la conca di Tramonti, si rivolge a mezzogiorno fino al Monte Finestra (1140 mt).

Il percorso completo dell’Alta Via dei Lattari è di circa 90 km e si articola in vari tratti che possono essere raggiunti dal mare per mezzo di bretelle di raccordo indicate con numeri pari (versante interno) e dispari ( versante mare).

I segnali sono rossi per le bretelle e bianco – rossi per l’Alta Via (00) che ha tre varianti: 01 Circuito delle Ferriere , 02 Sentiero degli Dei , 03 Circuito di Monte Cerasuolo.

L’Alta Via dei Lattari è un trekking che offre una vacanza diversa con itinerari che si svolgono nel silenzio alpestre con lo scenario di panorami superbi sulle zone marine e sulle isole.

L’aspetto vegetazionale si può suddividere in tre fasce: dell’olivastro e del carrubo (zone marittime esposte a sud), del leccio, orniello, roverella, arbusti quali erica e corbezzolo (fascia intermedia); ontano napoletano e castagno (zone più elevate), cui si associano carpino,frassino e faggio nella parte apicale della vegetazione. Il carrubo in particolare assume grande rilevanza paesaggistica anche come elemento di ricucitura del manto vegetale marittimo estendendosi dal livello del mare fino al margine superiore della fascia del leccio.

Accanto a queste caratteristiche vegetazionali, va ricordato che la paziente mano dell’uomo è intervenuta con la coltivazione di agrumi e viti su terrazzamenti realizzati nelle aree mediamente inclinate.

note organizzative :Il trasferimento avverrà in pullman da 36 posti (già esauriti) e lungo 9,5 mt per agevolare gli spostamenti sulla Costa Amalfitana. Pernottamento presso Hotel Risorgimento a S.Lazzaro di Agerola.

Per le escursioni ci avvarremo di una guida locale che ci garantirà la necessaria sicurezza di movimento, comunque ci sembra doveroso descrivere gli itinerari perché ognuno conosca le difficoltà e si possa regolare di conseguenza.

Programma

1° giorno , venerdi 22 : partenza alle ore 5.00 con arrivo a Termini previsto per le 13.00 – escursione pomeridiana a Punta della Campanella e Monte S.Costanzo (circa 3ore e mezzo)

Il nostro itinerario inizia dalla piazza di Termini (325 mt slm) seguendo i segni gialli, dopo 200 mt si lascia la strada che va su M.Costanzo e si procede per una stradina in discesa lasciando a sx via Cercito e poi a dx via Mitigliano. Dopo questo secondo incrocio si continua a scendere fino a Cancello , la stradina è ora più in piano fino a trovare una piazzola dalla quale si ha una bella vista sulla Torre di Fossa di Papa e su Capri. La stradina riprende a scendere, sempre più dissestata e stretta, fino alla Punta. Prima però di raggiungere lo slargo che sovrasta la Torre Minerva (o Punta della Campanella) c’è un sentiero a sx che ci conduce direttamente al crinale, nostra linea conduttrice per salire al Monte S.Costanzo. Possiamo arrivare fino alla Torre oppure iniziare subito l’ascesa lungo il crinale che sovrasta l’incantevole Baia di Ieranto (eccezionali panorami). La salita, ripida e accidentata, fa parte dell’Alta Via dei Monti Lattari. Giunti a circa 400mt slm troviamo un pianoro con muri a secco e vari cipressi, è il punto in cui dobbiamo scegliere uno dei tre sentieri per salire alla sella di S.Costanzo (ci fideremo della guida). Dalla sella si sale alla Cappella di S.Costanzo (485 mt ) e poi si scende a Termini percorrendo la scala della vecchia mulattiera che taglia i tornanti della rotabile.

Dislivello in salita circa 460 mt .

Alternativa :coloro che , una volta giunti a P.Campanella, non volessero salire al M.Costanzo , possono tornare indietro fino a Termini (disl. in salita 280 mt) .

2° giorno , sabato 23 : intera giornata a Capri con programma da definire ed eventuale percorrenza di un sentiero che sceglieremo in loco .

a) l’anello Capri, belvedere di Tragara ( con vista dei Faraglioni), punta Massullo (casa di Malaparte), Arco Naturale, Capri.

b) Capri, Anacapri passando per l’ Eremo di S.Maria a Cetrella ( uno dei luoghi più belli dell’isola), eventuale deviazione per il monte Solaro 589 mt . Il M.Solaro è raggiungibile anche in seggiovia da Anacapri.

c) Capri, belvedere su punta Carena, sull’insenatura della grotta Verde e sui Faraglioni

Altri luoghi interessanti: a 45’ da Capri: Palazzo di Tiberio (villa Imperiale e sontuosa residenza di Tiberio costruita nel 1° sec. d.C)

A 30’ da Anacapri: villa Imperiale di Damecuta (è una delle 12 ville fatte costruire da Tiberio . I ruderi sono stati portati alla luce dopo il 1937; all’estremità est della loggia è la torre di Damecuta.

A Anacapri : villa di S.Michele (raccoglie reperti archeologici dell’epoca romana). la chiesa di S.Michele (stupendo pavimento in maiolica con scene del Paradiso Terrestre, opera del Xviii sec. di Leonardo Chiaiese, famoso maiolicaro abruzzese).

Certosa di S.Giacomo, fondata nel XIV sec; la parte più antica è costituita dalla chiesa e dal chiostro)

Grotta Azzurra: da Marina Grande con motobarche (25’) o a piedi da Anacapri (50’)

3° giorno : domenica 24 :escursione sul sentiero degli Dei (6 ore).

C’e abbastanza confusione sulla definizione del Sentiero degli Dei tanto che alcuni lo dividono tra sentiero Alto e sentiero Basso. Noi seguiremo quello che va da Bomerano a Nocelle che consente eccezionali vedute panoramiche e nella direzione est-ovest in modo da avere di fronte la parte estrema di Capri.

Da Bomerano (633 mt) si procede verso la Grotta del Biscotto e Colle la Serra seguendo un sentiero tortuoso e ricco di saliscendi per giungere a Nocelle.

Alternativa : per chi non volesse affrontare la parte più difficoltosa, si consiglia di scendere a Positano ( ci sono 1300 gradini) , godersi liberamente la giornata e rientrare all’hotel con i mezzi pubblici.

Da Nocelle (420 mt) inizia il tratto in salita verso la Caserma Forestale (767 mt), Capo Muro (1079 mt) per poi scendere a Bomerano.

Dislivello totale in salita circa 750 mt.

4° giorno, Lunedì 25 :visita di Amalfi e Ravello con visita di Villa Cimbrone o Villa Ruffolo, pranzo di pesce in ristorante e rientro a Barberino.

Amalfi :

è il centro principale e custodisce gli ultimi anni di storia della costiera; fu una delle quattro repubbliche marinare e testimonia un passato di intensi scambi con l’Oriente.

La cattedrale di Sant’Andrea richiama in modo evidente temi architettonici arabo-bizantini in particolare negli archi intrecciati a sesto acuto e nei marmi intarsiati della facciata e del campanile. Sant’Andrea è il patrono di Amalfi e il duomo, che conserva le spoglie, fu edificato tra il 954 e il 1004 ; ricostruito in seguito e modificato all’inizio del 1700 con trasformazione barocca ha visto gli ultimi completamenti della facciata e dell’atrio nel 1891 in seguito ad un crollo.

Vicino alla cattedrale c’è il chiostro del Paradiso (1268) anch’esso caratterizzato da motivi arabeggianti.

Ravello :lontana dalla folla di mondani e bagnanti, Ravello è il luogo più poetico della costa amalfitana e si affaccia sull’intera penisola tra cielo e mare. Spettacolare il panorama che si gode dal terrazzo di villa Cimbrone immersa nel verde e ricca di elementi scultorei (il tempio di Bacco, il roseto e la grotta di Eva). Altrettanto bello il panorama e gli splendidi giardini di villa Rufolo, un complesso di costruzioni arabo-sicule del XIII e XIV sec. con il chiostro moresco e il leggendario giardino.

Da visitare il Duomo di San Pantaleo risalente al 1086 e ricostruito nel XII secolo.

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