Montalbano

LIMITE SULL’ARNO – AREA PROTETTA
DEL MONTALBANO – PIETRAMARINA

Un anello su misura : domenica 25 settembre 2011

Partenza: Limite sull’Arno – parcheggio del campo sportivo
Tempi di percorrenza: ore 5.00 – 5.30
Dislivello in salita / discesa: 550 m
Difficoltà: E – facile, mediamente faticoso

Introduzione:
Il comune di Capraia e Limite, che si stende lungo il medio corso dell’Arno, sulla riva destra, è prevalentemente collinare ed è costituito da una considerevole varietà di paesaggi. (Dopo essere stato un possesso dei conti Guidi, passò al comune di Pistoia e dal secolo XIV alla Repubblica Fiorentina. Successivamente, fin dal diciottesimo secolo, Limite è stato uno dei più importanti centri navali della Toscana grazie alla presenza nel suo territorio di grandi cantieri che rifornivano i nobili ed i porti di gran parte dell’Italia. In quel tempo dunque si affermò a livello nazionale e non solo, nel campo navale, la personalità e l’abilità dei Maestri d’Ascia limitesi. Inoltre da segnalare la Società Canottieri Limite che vanta il titolo di società canottieri più antica d’Italia. Nasce nel 1861 dall’iniziativa del titolare del Cantiere Navale Picchiotti e di alcuni operai Tra i suoi atleti si ricordano: Antonio Baldacci che ha partecipato a 3 olimpiadi, Lorenzo Carboncini che col 4 senza vinse la medaglia d’oro alle olimpiadi di Sydney, e l’otto pesi leggeri che vinse il campionato del mondo a Lucerna. Una festa molto importante è il Palio dei Rioni che nacque alla fine dell’800 come palio marinaro che vedeva gareggiare i rioni, rappresentati da equipaggi caratterizzati dai propri colori, disputandosi la vittoria in una regata sui “gozzi” in cui, alla fatica del tratto di fiume da percorrere in barca ed alla competizione di velocità tra i gozzi, si aggiungeva la difficoltà di arrampicarsi su una corda sospesa sull’Arno. Il palio con la montata è la rievocazione di quel Palio marinaro, corredato dalla sfilata dei rioni (il sabato precedente il palio) nei loro costumi che rievocano usanze, tradizioni, mestieri, giochi, ecc. di allora.Il palio con la Montata è una gara tra i quattro rioni cui è diviso il territorio di Limite sull’Arno, contraddistinti ognuno dai propri colori storicamente assegnati: Rione di Sotto colore rosso, Rione di Sopra colore giallo, Rione con la punta colore verde, Rione Castellina colore celeste.
La parte settentrionale del territorio è occupata dal versante sud del Montalbano, una catena di colline che raggiunge i 627 metri di altezza. La parte più elevata del Comune di Capraia e Limite è un territorio prevalentemente boschivo con alberi d’alto fusto.
L’area protetta del Montalbano si estende a nord dei Comuni di Capraia e Limite e di Vinci. Il paesaggio dominante è quello collinare con la vite coltivata vicino al piano o in alcuni terrazzamenti, gli olivi diffusi nelle zone più alte ed i boschi di castagni sulle sommità.
Tra il XVI e XVII secolo circa 4000 ettari del Montalbano furono destinati dai Medici alla realizzazione del Barco Reale Mediceo, una vasta area adibita a riserva di caccia, delimitata da un muro perimetrale di cui sono visibili ancora alcuni tratti.)

Partiamo dal paese e percorriamo un primo tratto (1 km) lungo la riva del fiume Arno, per poi prendere la strada asfaltata che porta al “Colle di Limite” (600 m , 80 m dislivello). Alla croce giriamo a sinistra e scendiamo in una valle per poi risalire ed incrociare il sentiero n. 12, proveniente da Collegonzi e che seguiamo a destra sempre in salita (un tratto asfaltato, poi sterrato). Passiamo dalla Villa “degli Inglesi” e arriviamo al paese di Vitolini ( 200 m.s.l.m., ore 1.30 da Limite). Adesso ci attende una salita abbastanza decisa verso il paese di Migniana (340 m.s.l.m), e seguiamo il sentiero n. 10/10A che per gran parte passa sulla strada asfaltata (1 km), con brevi scorciatoie tra campi e che dopo il paese procede tra uliveti per poi inoltrarsi in bosco con salita più moderata e con un’ultima salita un po’ rigida ci porta a Pietramarina (583 m.s.l.m, 1 ora da Vitolini). Siamo giunti al punto più alto della ns. escursione.
(Pietramarina, situata sulla dorsale del Montalbano, è un luogo suggestivo ricoperto da una splendida lecceta e che ospita un megalite chiamato il Masso del Diavolo, roccia sulla quale sono stati scavati scalini e vasche che ci fanno pensare ad un antico luogo di culto di sicura origine etrusca da cui nelle giornate serene è possibile vedere l’isola di Gorgona. La vegetazione che ricopre il territorio, circa 5 ettari, è interessata anche da altre specie come l’agrifoglio, il cerro, la roverella e il cedro. Questi lecci secolari dall’ampia chioma lasciano filtrare solo una tenue luce., da rendere un’atmofera affascinante e misteriosa. Alcuni esemplari hanno addirittura un tronco dal diametro di 1,5 metri.
Negli anni Novanta grazie a scavi archeologici è stata rinvenuta la cittadella etrusca. E’ stata scelta questa zona dagli etruschi grazie alla sua posizione dominante, da cui è possibile vedere le città circostanti: Fiesole, S.Gimignano, Volterra e la costa livornese. La cime del colle è circondata da una bella cinta muraria, di 3 metri di larghezza e 360 metri di lunghezza. Al loro interno un’area di quasi un ettaro da cui si sono trovate diverse strutture monumentali: una di età arcaica del V secolo a.c., un edificio ellenistico e un’area monumentale romana. Al centro dell’insediamento è stata scoperta un’area di fuoco rettangolare e alcuni fori per i pali della capanne, questo significa che il sito era abitato a partire dal VII secolo a.c.)

Dopo una meritata pausa ripartiamo e prendiamo il sentiero che in discesa ci porta alla Chiesa di S. Giusto (400 m.s.l.m) (Abbazia di S. Giusto – Attualmente l’Abbazia di San Giusto versa in pessime condizioni perchè vittima dell’incuria e dell’abbandono dell’uomo: volgarmente chiamata San Giustone, venne fondata tra l’XI e il XII sec. come abbazia cistercense dipendente dalla vicina badia di San Martino in Campo. La tradizione afferma essere stata costruita da un monaco eremita francese, San Giusto o Giustone, così come la contemporanea chiesa di San Baronto, fondata dal monaco eremita francese San Baronto. La chiesa è in stile romanico e mostra una semplice facciata arricchita da un arco in marmo bianco e verde: sul retro si trovano tre absidi, mentre la massiccia torre campanaria, separata dalla chiesa, in origine doveva essere una torre militare)
Dopo poco, passato il Camping di S. Giusto, prendiamo a sinistra il sentiero CAI 00 e lo seguiamo per circa 2,5 km. Arrivati ad un suggestivo bivio “Valicarda” (308 m.s.l.m, ore 1.30 da Pietramarina) lasciamo lo 00 per percorrere una forestale a destra che ci porta, passando con un tratto in bosco ed imboccandosi nel sentiero n.4, proveniente da Castra, alla Chiesa “di Pulignano” (200 m.s.l.m) (La chiesa di San Jacopo ha una facciata in pietra che presenta la caratteristica dicromia pisana nell’archivolto della lunetta che sormonta il portale. L’abside è concluso nel frontone da un bassorilievo rappresentante il Duello di due cavalieri ( secolo XII – secolo XIII ); l’originale è nella canonica di Santa Maria a Limite , sostituito in loco da un calco.Una decorazione di teste umane e animali, scolpita con grande spontaneità ma anche con una carica poetica, arricchisce i peducci delle arcatelle di coronamento della stessa abside. L’interno è a una navatella coperta da volta in muratura di influenza alverniate rafforzata da arcate trasversali con motivi dicromi su semicolonne e capitelli cubici, e presenta caratteri di originalità nell’ambito delle chiese romaniche in Toscana.)
Continuiamo sul sentiero n. 4 che dalla chiesa in circa 40 min. ci riporta a Limite sull’Arno, il ns. punto di partenza.

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