Mantova

Mantova : la città di Virgilio e dei Gonzaga

Domenica 9 ottobre 2011

Mattino
In orario da concordare arrivo del gruppo a Mantova e incontro con la guida per la visita di Palazzo Ducale, grandiosa residenza della famiglia Gonzaga, il percorso comprende anche la Camera degli Sposi di Andrea Mantegna al castello di San Giorgio.
Segue percorso del centro storico attraverso le belle piazze storiche e mercantili, visita all’interno della basilica di S.Andrea e se disponibile, il bellissimo teatro barocco detto Scientifico.
Pomeriggio
Incontro con la guida per visita di palazzo Te, incantevole villa
gonzaghesca costruita da Giulio Romano, allievo di Raffaello per gli ozi dei Gonzaga.

PALAZZO DUCALE

Nonostante la vastità di questa stupefacente città-palazzo (500 sale e 34.000 metri quadrati di superficie) è possibile visitarlo in circa un paio d’ore.
I Gonzaga vissero a Palazzo Ducale dal quattordicesimo secolo anche se la sua storia dovrebbe meglio identificarsi con quella della famiglia che detenne il potere sulla città fino al 1700 circa. Qui i Gonzaga, nell’intento di rivaleggiare con le Corti delle più prestigiose capitali d’Europa dell’epoca, commissionarono straordinarie opere d’arte ad artisti, pittori, architetti e decoratori tra i più capaci e noti di quel tempo.
Ciò che lascia senza parole è proprio l’estensione dell’edificio, in realtà costituito da diversi nuclei legati tra loro da gallerie o corridoi, con vie, cortili, giardini interni e cortili pensili. I “tesori” custoditi all’interno del palazzo sono infiniti, ma ecco quelli che non dovreste davvero essere persi: la Camera degli Sposi, le Stanze di Pisanello, la Corte Vecchia, l’appartamento degli arazzi di Raffaello, la stanza col Soffitto del Labirinto (Forse che sì-Forse che no), l’Appartamento di Isabella d’Este da vedova.
LA “CAMERA PICTA”

La celeberrima Camera degli Sposi, in Castello San Giorgio fu affrescata da Andrea Mantegna in ben nove anni e da lui sempre considerata un’opera del tutto modesta. Pare che in realtà Ludovico vi dormisse solo.

VISITA AL CENTRO STORICO DI MANTOVA
Castel San Giorgio a Mantova
Il punto di partenza ideale è il Castello di San Giorgio, maestoso castello quattrocentesco commissionato da Francesco primo Gonzaga facente parte del grande complesso di Palazzo Ducale. In alto, sulla torre di destra potrete scorgere la finestra della bellissima “Camera degli Sposi” o “Camera Picta” che il Mantegna affrescò in onore di Ludovico Gonzaga e della moglie Barbara di Brandeburgo. Lasciando il Castello alla vostra sinistra sarete nel cuore di Piazza Sordello, grande piazza di forma rettangolare tutta a ciotolato, dove ebbe luogo, nel 1328, quel golpe che vide i Gonzaga conquistare la città di Mantova esautorando definitivamente i Bonacolsi. A sinistra, la grande reggia che fu residenza dei Gonzaga nel 1300: Palazzo Ducale.
IL DUOMO DI MANTOVA

Il Duomo, dedicato a San Pietro, sorge sul lato destro di Piazza Sordello dopo il Palazzo vescovile.E’ una costruzione splendida, molto antica, che val la pena di visitare, anche brevemente, per la sua particolare struttura architettonica a cinque navate e molte altre cappelle tra loro comunicanti e per la ricchezza di opere e dipinti di artisti rinascimentali quali il Campi, il Ghisi, il Viani. Fu internamente riattato da Giulio Romano nel 1545 ma edificato nel 1200 sulle fondamenta di precedente antico tempio. E’affascinante l’alternanza di elementi architettonici e decorativi appartenenti a stili diversi: la facciata di aspetto neoclassico, la parte sinistra gotica, ricco di moduli romanici il campanile.
PALAZZO TE

Palazzo TE – MantovaPalazzo Te si trova a circa cento metri dal Palazzo di San Sebastiano. Antica base di addestramento degli amati cavalli di Ludovico Secondo Gonzaga a cui se ne deve la bonifica, l’isolotto del Tejeto o del Te, un tempo acquitrinosa palude, fu prescelto da Federico Secondo Gonzaga, divenuto duca di Mantova dopo la morte del padre Ludovico, come luogo ideale in cui edificare una dimora destinata solamente al ricevimento di illustrissimi ospiti, al divertimento e allo svago in compagnia della propria amante Isabella Boschetti. Il palazzo è stato interamente pensato, decorato e dipinto da Giulio Romano, capace collaboratore di Raffaello, trasferitosi a Mantova con Baldassarre Castiglione nel 1524 su invito di Federico, illuminato mecenate e grande amante dell’arte. Giulio dedicò tutto se stesso al progetto ed alla realizzazione di Palazzo Te, prima sua grande opera del secondo periodo della sua esistenza vissuta a Mantova come urbanista, pittore e architetto. Fu questa, per Giulio, una meravigliosa opportunità per estrinsecare, in dieci anni di lavoro, tutta la sua geniale fantasia ed il suo talento pittorico ispirato ad uno spiccato classicismo, come evidenziano le simbologie e le illusionistiche rappresentazioni delle Sale del Palazzo. La Sala Grande dei Cavalli, sala da ballo, la Sala delle Aquile, camera da letto del Duca, la Sala di Amore e Psiche, sala da pranzo, sono tutte splendidamente affrescate e propongono mitologie e favole pagane che alludono sia all’amore di Federico per Isabella sia all’amore dei Gonzaga per i cavalli e ad altre caratteristiche della personalità di Federico e del suo voluttuoso, sensualissimo temperamento.

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