Le balze del Valdarno

Anello dell’acqua zolfina
Dislivello: m. 280 in salita e in discesa
Difficoltà: F Tempo di percorrenza: ore 4

Non siamo nel Bryce Canyon in Utah, ma a pochi km dall’uscita dell’Autosole A1 Valdarno. La parte del territorio, che viene denominato “Valdarno Superiore”, compreso tra la riva destra dell’Arno e le formazioni collinari che fanno da preludio al Pratomagno, è contraddistinta da strutture geologiche di particolare suggestione e bellezza, costituite da sabbie, argille e ghiaie stratificati alte fino ad un centinaio di metri ed in successione di forme diversificate, intercalate da profonde forre: Le Balze, con i suoi pinnacoli e guglie rocciose rappresentano un paesaggio caratteristico, ma poco conosciuto, del Valdarno che merita di essere visto, anche Leonardo Da Vinci ne rimase affascinato e lo raffigurò in alcuni suoi dipinti, come per esempio nel paesaggio di sfondo alla Gioconda. Le Balze si sono formate, così come è accaduto nel Bryce Canyon in Utah, dai sedimenti depositati da un lago nel pliocene e nel pleistocene, lungo circa 20 km, sulle cui rive pascolavano animali di clima caldo come ippopotami, rinoceronti, iene, tigri dai denti a sciabola ed elefanti ed occupava l’attuale Valdarno. Nel corso dei millenni, quando il lago si è ritirato, i suoi sedimenti sono stati sottoposti ad una continua azione di erosione da parte degli agenti atmosferici che li hanno modellati fino ad assumere le affascinanti forme conosciute col nome di “Balze”. Queste strane formazioni naturali si possono vedere a Terranova Bracciolini, Castelfranco di Sopra, Pian di Scò, Laterina e Reggello. Nel ’98 i comuni di Terranuova Bracciolini, Castelfranco di Sopra, Loro Ciuffenna e Pian di Scò hanno promosso la tutela dell’area istituendo un’Anpil (area naturale protetta di interesse locale).
Gli itinerari più affascinanti si incontrano nei comuni di Castelfranco di Sopra, Terranova Bracciolini e Pian di Scò, ma il più interessante e suggestivo è sicuramente quello dell’”Acqua Zolfina”, contrassegnato dal C.A.I. con il numero 51. L’itinerario parte da Castelfranco e ritorna tramite un percorso ad anello, allo stesso paese o, con una deviazione, al paese di Piantravigne. Proprio da Piantravigne si può godere una delle più suggestive vedute complessive del paesaggio delle Balze.
Partendo da Castelfranco di Sopra, dopo lo porta delle mura, si vedono i segnali del sentiero CAI 51. Sulla destra il percorso scende rapidamente costeggiando pendii e campi e si può osservare la tipica vegetazione dei borri di queste zone. In vicinanza di alcuni capannoni industriali il sentiero prosegue a destra inoltrandosi in salita in una vigna fino ad arrivare al borgo della Treggiaia, da dove si osserva un bellissimo scorcio panoramico delle balze nel loro complesso. Si torna indietro e si riprende il segnale CAI del sentiero 51, che imbocca una strada bianca nel mezzo di uno spettacolare scenario di pareti giallo ocra erose dagli agenti atmosferici. Attraverso una stradella che porta ad un campo di granturco avremo lo possibilità di arrivare proprio sotto ad alcune di queste balze. Ripresa la strada bianca si arriva così all’antico borgo di Piantravigne, piccolo gioiello arroccato su di una balza e circondato da campi di olivi e viti, dove presumibilmente consumeremo il pranzo. Da qui si torna sul percorso principale fino al bivio dell’ acqua zolfina, che vale la pena di visitare (fonte di acqua sulfurea) per poi ritornare a Castelfranco di Sopra.

Lascia un commento

Chiudi il menu