Lago di Ridracoli

Week end in rifugio: Lago di Ridracoli

Sabato 6 aprile 2013

San Paolo in Alpe: altopiano tra cielo e foresta
Percorso: Fiumari – C. Ristefani – S. Paolo – Campodonato – Fiumari
Sentieri: 283 – 257 – 255
Lunghezza: 8.5 km Dislivello: 400 m Tempo di percorrenza: 3 h30″

Breve anello con una mèta tra le più suggestive dell’intero territorio. Chi non ha mai visto San Paolo in Alpe non può immaginare la bellezza di questo pianoro erboso sospeso in mezzo ai monti, in faccia alle cupe foreste di Sasso Fratino. Nell’andata il percorso si svolge in gran parte su terreno brullo, esposto a sud e privo di sorgenti.

Punto di partenza è Case Fiumari, raggiungibile in auto con una sterrata che si stacca (imbocco non molto visibile) a sinistra della Corniolo-Campigna esattamente un km a monte della frazione Lago.
La sterrata scende ad attraversare il Bidente (si guardi, poco più a valle, il piccolo e ottocentesco ponte in pietra “del Ladrone”) e risale per un paio di chilometri fino a Case Fiumari, riconoscibile per la posizione sopraelevata su uno scoglio a mo’ di promontorio e per il bivio da cui si stacca a destra la deviazione per il molino omonimo. Presso il bivio (700 m circa) si parcheggia e si imbocca, a sinistra della strada (direzione est), il sentiero che scende al Fiumicino di San Paolo per poi subito dopo dividersi: noi andiamo a destra per il 255, a tornanti con tracce dell’antica selciatura fino alla paleo­frana di Campodonatino che distrusse la casa omonima e che viene aggirata a sinistra tra conifere. Un falsopiano conduce al rudere di Campodonato (896 m) su una spalla erbosa che va risalita fino ad un arido, panoramico costone. Nell’ultimo tornante la mulattiera sfiora il raccolto e suggestivo cimitero di San Paolo in Alpe per poi sbucare sull’omonimo pianoro sommitale, sorvegliato dai ruderi della chiesetta di Sant’Agostino, seminascosta da pini e ippocastani (1030 m, 1 òra e 45). Gli alberi più belli sono peraltro i giganteschi pioppi neri a ovest della chiesetta ed il caratteristico salice prostrato che sta dietro la casa di S. Paolo, lunga e bassa, ai margini del pianoro. Tutto l’ambiente, con il suo folgorante e luminoso panorama, è da godere: a est sprofonda verso Ridracoli la valle del Rio Bacine, a nord la conca è delimitata da una chiostra di alture che culminano con Poggio Squilla (1112 m), ma è verso sud la visione più affascinante, cpn la serie dei valloni digradanti su Sasso Fratino, nero di abeti e faggi e sormontato dal crinale di Poggio Scali.
Per il ritorno ci sono due possibilità:
dovremo imboccare tutti la sterrata per Biserno (sinistra) e percorrerne un tratto di circa 1 km in salita, fino ad incontrare a sinistra il sentiero 283 (poco dopo una stazione di rilevamento sismico a quota 1109), a questo punto ci divideremo in due gruppi:
gli autisti dovranno obbligatoriamente imboccare il sentiero 283 che scende tra faggi e carpini fino al fosso di Ristefani; la casa omonima (837 m), distrutta, è invece tra conifere di impianto artificiale. Usciranno in una pendice brulla tenendosi al margine di un altro rimboschimento, sempre su resti di vecchie selciature, doppieranno il costone con largo giro, guaderanno il fosso di Ristefani e sbucheranno infine al bivio presso il Fiumicino di San Paolo già incontrato all’andata; subito sopra c’è Case Fiumari (1 ora e 45).
Chi vorrà arrivare a Corniolo, cioè all’agriturismo, a piedi dovrà proseguire sulla strada sterrata per circa un altro km fino a trovare, sulla sinistra, il sentiero 257 che, costeggiando sempre il fosso delle Cerrete arriverà diretto al paese di Corniolo.

domenica 7 aprile 2013

ANELLO DA RIDRACOLI AL RIFUGIO CA’ DI SOPRA

Lunghezza: 12 km

Dislivello: 600 mt

Tempo di percorrenza: ore 5,30

Dalla chiesa di Ridracoli (433 m) si prende a destra (verso sud; segnavia Gcr e Cai 231 la partenza è di fianco al fabbricato che ospitava le scuole elementari) un viottolo fiancheggiato da querce, che sale ad uno spiazzo ove si continua a destra ritrovando il vecchio sentiero.
Traversato a mezza costa un pendio con alcune vecchie frane, si punta ad una caratteristica sella dalla quale si stacca, verso destra, lo sperone roccioso che ospitava il Castello di Ridracoli. Alla sella si piega a sinistra toccando la restaurata Ca’ Garfagnana (508 m) dopodiché la mulattiera, con tratti magistralmente lastricati e massicciati, si impenna sul costone fino ad innestarsi su una sterrata nei pressi de Le Caselle (580 m). Ci si inoltra in un rado querceto, tagliando una pendice da cui si esce all’improvviso (c’è anche un curioso passaggio fra due grossi massi di arenaria), sui campi che attorniano i ruderi de I Tagli (663 m) con belle vedute sulla valle e sulla sottostante diga. Dalla casa la mulattiera prosegue fra muretti di spietramento dei campi, aggira tortuosamente (passando alta sopra il podere di Casa Spiaggetta, i cui ruderi sono ormai invisibili) quattro valloncelli con lembi di bosco e raggiunge Farniole di Sotto, distrutta e sepolta dall’edera, poi Farniole di Sopra (770 m), restaurata e raggiunta dall’alto da una strada. Seguendo i resti del filare di gelsi ed aceri che sorreggeva le viti -la coltura era possibile grazie alla posizione soleggiata che compensava la quota relativamente alta – si punta verso il fosso, fiancheggiandone un breve tratto, poi ci si alza verso Campo dei Peri (801 m), ultima casa della valle e anche ultima ad esser stata abbandonata (nel 1984). Da qui, con ampio semicerchio – tratti infrascati, occhio ai segnavia – la mulattiera si porta verso destra per risalire la boscosa pendice tra M. Moricciona e M. Cerviaia e uscire quindi dalla valle sul suo lato di sinistra idrografica, esattamente su un intaglio della cresta dove c’è il basamento di una vecchia croce (979 m, 2 ore e 30) e dove passa una pista forestale. Qui si guarda l’orologio: avendo tempo e voglia si devia a sinistra per raggiungere (300 m alla strada proveniente dal passo del Vinco e qui a destra per 5- 600 m) le tre case in sasso di Casanova dell’ Alpe, con la bella chiesetta perfettamente restaurata. Oltre che fare da méta per la nostra escursione, Casanova è singolare per la posizione, su una cresta molto panoramica di fronte all’immenso anfiteatro delle Foreste. Altrimenti dalla croce si va a destra, lungo la pista che termina presso Pratalino (982), diroccata, sull’orlo di una pendice panoramica che sprofonda verso il Lago di Ridracoli. Si va a sinistra, sul sentiero per Casone e La Lama, ma lo si lascia al primo bivio voltando a destra per il 239. Tra i boschi di roverella che ammantano la parte alta del Fossone si scende veloci fino a Ca’ di Sopra (605 m), oggi adibita a rifugio, aperta in estate e nei fine-settimana. Da qui un bel percorso (Sentiero Natura) parallelo alla riva del lago scende alla diga, dalla quale 3 km di inevitabile asfalto, noiosi ma in ambiente di querceti e carpineti non brutti, ci separano da Ridracoli (3 ore compresa la deviazione per Casanova dell’Alpe).

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