Il Castellaccio di Tirli

Il Castellaccio di Tirli

Domenica 13 maggio 2012

Itinerario:  Moraduccio m 280 – i Termini m 434 – Quedina m 707 – Castel­laccio di Tirli m 792 – Moraduccio
Segnavia715 CAI Imola              Dislivello: 500 m in salita e in discesa
Tempo di percorrenza:ore 3,00     Difficoltà: E

Da Moraduccio, appena oltrepassato il confine di provincia, si percorre la stradina asfaltata che, parallela al fosso Canaglia (che si getta nel Santerno sotto Castiglioncello con una bella cascata), porta al Ronco per circa un chilometro e mezzo, poi si prende la stradella, a destra, per poche centinaia di metri, fino alle case i Termini. Da questo punto parte un sentiero, tracciato in pendii scoscesi e boscati che risale, sulla sinistra idrografica, il fosso Longare. Lo si attraver­sa e si prende a salire per un ripido castagneto, si lascia sulla destra un poggetto bo­scato e si sbuca nella Piana di Quedina, celebre per il ca­stagneto secolare che la rico­pre.
Si prosegue verso sud, riat­traversando il fosso e si sale lungo potenti strati di arena­rie verticalizzate, fino ad un passetto (da dove un sentie­ro porta alla vicina strada provinciale Coniale-Palaz­zuolo sul Senio) che immet­te sulla dorsale del Castellac­cio di Tirli, dove si trovano, poco a sinistra del sentiero, le fondamenta dell’ultimo rifugio degli Ubaldini ad essere con­quistato dai Fiorentini.
Si discendono delle scalacce di arenaria spoglia poi si continua verso dei seminativi e la casa di Montecchio dove una larga pista scende attraverso castagneti fino ad immettersi nella stra­da del Ronco, un quarto d’ora a monte di Moraduccio.

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