Fiumi e pozzi nell’Orrido di Botri

L’Orrido di Botri è un’aspra ed imponente gola calcarea, con ripide pareti scavate in profondità dalle fredde acque del torrente Rio Pelago; il canyon si inserisce in un paesaggio appenninico caratterizzato da ambienti rupestri ed estese faggete, dominato dalle cime del monte Rondinaio e delle Tre Potenze che sfiorano i 2.000 metri di altezza. Profonda gola calcarea, di suggestiva bellezza, con presenza di rara flora rupestre e di numerosa avifauna pregiata rappresentata da aquila reale, poiana, astore, gheppio, gufo reale. L’Orrido di Botri è una spettacolare gola calcarea scavata nel corso del tempo dallo scorrere delle acque dei torrenti Mariana e Ribellino, che si congiungono poi formando il Rio Pelago. Nel periodo estivo, quando la portata delle acque è minore e la temperatura più mite, è possibile risalirne il tratto finale, da Ponte a Gaio fino al Pozzo del Diavolo.
Al suo interno la vegetazione è distribuita secondo una stratificazione verticale, con i livelli più umidi e freddi alla base dove predominano i muschi e le felci, sostituiti mano a mano che si sale verso l’alto dai livelli più temperati, dove si incontrano piante di aquilegia e silene in mezzo ad estese faggete. Le impervie pareti dell’orrido arrivano in alcuni punti fino a 200 mt. di altezza, e da sempre costituiscono un sito di nidificazione ideale per l’Aquila Reale, che non di rado si osserva volteggiare sopra il canyon.

La Riserva si raggiunge da Lucca con la statale n. 12 del Brennero, che si percorre fino a Fornoli, nei pressi di Bagni di Lucca; si devia poi verso Tereglio, imboccando la provinciale n. 56, e si seguono le indicazioni per Ponte a Gaio – Orrido di Botri.

Le visite partono da Ponte a Gaio, unico accesso alla gola, dove si trova il centro accoglienza del C.F.S. e la biglietteria. A causa dei frequenti guadi e del fondo scivoloso è obbligatorio l’uso del casco protettivo e sono consigliate calzature idonee chiuse e allacciate. Per la tutela dell’ambiente naturale e per l’incolumità degli escursionisti, la Riserva è aperta da giugno a settembre.

Si entra nell’Orrido risalendo il letto del torrente: il percorso massimo consentito arriva al punto denominato Piscina percorribile in circa 4 ore a/r.

Percorso in alveo da Ponte a Gaio alla Piscina
1. GUADINA
30 min. da Ponte a Gaio – Primo restringimento dell’alveo; tratto di circa 80 mt.
2. PRIGIONI
45 min. da Ponte a Gaio – Secondo restringimento dell’alveo; tratto di circa 500 mt da percorrere tutto dentro l’acqua. Alla fine delle Prigioni inizia il cosiddetto Solco Grande.
3. SALTO DEI BECCHI
80 min da Ponte a Gaio – Piattaforma calcarea nei pressi della quale si riscontrano le prime “marmitte” formate da fenomeni erosivi intensi.

4. PISCINA
120 min da Ponte a Gaio – Termine del percorso autorizzato. Da qui inizia il percorso di tipo alpinistico da percorrere solo con specifiche autorizzazioni

Norme di comportamento

Nella Riserva sono vietate tutte le attività che possano compromettere la salvaguardia del paesaggio, degli ambienti naturali, della fauna e della flora:
in particolare, è vietato il disturbo della fauna selvatica, l’accensione di fuochi ed il campeggio, la raccolta di fiori e piante, l’asportazione di minerali e l’abbandono di rifiuti di qualsiasi genere. Durante le escursioni è vietato allontanarsi dagli itinerari autorizzati.

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