Dogana Boccadirio

L’itinerario che dalla Villa della Dogana conduce al Santuario di Boccadirio è da tempo percorso dalle nostre popolazioni mugellane, ma anche da gruppi provenienti da più lontano, considerato più che escursione  un devoto pellegrinaggio alla Beata Vergine delle Grazie.
La partenza del nostro gruppo avverrà dalla Villa della Dogana (530 mt) che raggiungeremo in auto, poi prenderemo il sentiero che ci condurrà passando per Rifiletti (886) al punto più alto, Monte Tavianella (1000 mt), per scendere sul ripido tracciato nel bosco fino al Santuario (719 mt) .
La storia di questi luoghi, dopo la caduta dell’impero romano, è tutta legata alla storia del cristianesimo. Alle postazioni romane succedono quelle dei monaci che con le loro abbazie sono di aiuto e ricovero ai viandanti che devono valicare l’Appennino. Di queste abbazie oggi non rimangono che i nomi come la Badia vecchia e la Badia nuova rispettivamente a Baragazza e Sparvo, l’Eremo e lo Stale (hospitale) nei pressi del Passo della Futa, mentre  rimane famosa la Badia di Montepiano che ancora oggi è ammirata da numerosi visitatori . Il vero centro spirituale che in ogni stagione accoglie folle di fedeli è una valle minore nelle vicinanze di Baragazza che prende il nome dalla confluenza di due torrentelli che proprio qui confluiscono dando origine al rio Dàvena (passa sotto il Santuario) ed il nome di Boccadirio alla località. Narra la tradizione, suffragata da una “Cronaca” antichissima, che in questo luogo, il 16 Luglio del 1480, la Madonna apparve a due fanciulli Donato e Cornelia mentre pascolavano le loro pecore e chiese loro di diventare sacerdote e monaca (cosa che avvenne negli anni a seguire), di comandare al popolo di Baragazza la costruzione del Santuario. Da ricordare che il pastorello Donato Nuttini fu nominato Parroco di S.Pietro a Cirignano, nel comune di Barberino di Mugello, dal 1531 al 1548 anno della sua morte. Nel maggio del 1505 fu collocata nel santuario, non però l’attuale, l’Immagine della Madonna commissionata dalla monaca, che aveva preso il nome di Suor Brigida, alla Bottega di Andrea della Robbia. Questa immagine è una classica terracotta robbiana con la Vergine sopra uno scanno, lievemente rivolta verso il Bambino Gesù che tiene stretto amorevolmente , le due teste che si toccano, i quattro Serafini tra nimbi di leggere nuvolette e sopra a tutta la composizione, ad ali spiegate, è effigiato lo Spirito Santo. All’interno dell’edificio possiamo ammirare l’altare maggiore che è stato collocato nel punto esatto dell’Apparizione, con la terracotta robbiana, alcuni dipinti e sul retro gli ex voto, l’artistica acquasantiera del 1600, la cappella del Crocifisso con dipinto della scuola del Reni, un preziosissimo paliotto su tessuto d’oro, la sagrestia con il grande mobile in noce del 1700. All’esterno sotto il vasto loggiato c’è un crocifisso in bronzo, opera moderna di G.Bagnoli  I lavori per costruire l’attuale complesso iniziarono nel 1600  e si ritiene che tutti gli edifici siano stati completati in tempi diversi entro il 1720 finanziati dalle offerte dei fedeli e dalla munificenza dei Pepoli (signori di Bologna e di questo territorio)  che qui hanno lasciato un’orma indelebile. Nel 1880 , per ricordare il  IV centenario dell’Apparizione, furono celebrati riti solenni con una partecipazione di popolo che fu impossibile contenere ed iniziarono anche i lavori per il rifacimento della facciata del Santuario

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