21 maggio 2023 – Apuane: Monte Tambura per la Via Vandelli

21 maggio 2023 – Apuane: Monte Tambura per la Via Vandelli

 

La Via Vandelli è un percorso molto lungo che conduce dal cuore della pianura padana al mar Tirreno, attraverso la pianura, le colline, le montagne del Frignano, il crinale Tosco-Emiliano, la valle della Garfagnana, le Alpi Apuane e infine la riviera. È un cammino che va da un palazzo ducale all’altro, attraverso i territori che furono per secoli sotto il dominio del ducato Estense: dal palazzo ducale di Modena, o in alternativa dal palazzo ducale di Sassuolo, fino al palazzo ducale di Massa, toccando il palazzo ducale di Pavullo nel Frignano e la rocca di Castelnuovo di Garfagnana.

IL PERCORSO

Da Massa si seguono le indicazioni per il paese di Resceto che si raggiunge in auto in circa 20 minuti risalendo prima la vallata del Frigido attraversando i paesi di Santa Lucia e Canevara e poi la valle del Renara incontrando i paesi di Guadine e Gronda.
Giunti nella piazzetta del paese (m. 485 slm) si prosegue a piedi per il sentiero CAI n. 35 lasciando alle spalle le ultime case e per ampio sterrato si giunge in prossimità di una costruzione bianca, la Ca’ del Fondo.
Si comincia a salire più ripidamente e il sentiero assume l’aspetto di una antica mulattiera, con il fondo a selciato e i muri a secco. Infatti doveva essere interamente così la vecchia Via Vandelli costruita tra il 1738 e il 1751  e voluta dal duca di Modena Francesco III per unire Modena a Massa dopo il matrimonio tra il figlio e la duchessa Maria Teresa Cybo Malaspina. Una realizzazione ardita che permise al ducato di avere uno sbocco al mare e che fu realizzata sulla base del progetto dell’abate Domenico Vandelli.
La strada attraversa vallate e oltrepassa montagne in una varietà di paesaggi unica che tutt’oggi è possibile ammirare in quanto, soprattutto nella parte apuana, il percorso antico è ancora visibile grazie ad interventi di manutenzione che si sono susseguiti negli anni.
In questa prima salita la presenza di buchi da piro e di piri testimonia l’utilizzo di questo tratto di Via Vandelli come via di lizza. Infatti più avanti vi confluiscono le vie di lizza delle cave di marmo del Padulello e di Piastramarina. Ed è qui che la prima domenica di agosto di ogni anno a cura dell’Associazione Alta Tambura si svolge la rievocazione della lizzatura. Si prosegue e, attraverso un ponticello in metallo, si oltrepassa il canale del Pianone nel quale, in basso, si possono vedere alcune marmitte dei giganti.
Proseguendo si incontra una zona chiamata “Le Teste” perché si dice che qui il Duca di Modena facesse mettere, a monito dei passanti, le teste dei numerosi briganti che aveva fatto giustiziare perché infestavano la strada.
Guardando in alto si vede parte del percorso della Strada che sale a zigzag  con i suoi imponenti muri a secco che sembrano trattenere i fianchi della montagna in un ambiente apparentemente povero di vegetazione ma che, ad un osservazione più attenta, rivela la presenza di piante e fiori di una bellezza unica.
Si sale per luoghi ai quali i viandanti hanno assegnato toponimi derivanti da leggende o particolarità legate al posto stesso “le Teste” i “Marmoletti“ il “Casone” fino a giungere, poco sopra quota mille, ad una maestà costruita in tempi recenti, luogo religioso ma anche riparo in caso di temporale (km 3.5 da Resceto).
Proseguendo l’orizzonte si estende fino ad intravedere in lontananza le isole di fronte alla costa ligure e toscana. Ma non per molto.
Il percorso procede e si addentra lungo la “Lama del Venaro” i cui contrafforti rocciosi non permettono la vista della costa, ma la vista sulle Apuane è magnifica.
Si giunge in prossimità di una vecchia miniera di ferro (m.1300 slm circa) e, dopo un paio di tornanti, si raggiunge un intaglio nella roccia e una panoramica piazzola, la Finestra Vandelli  (m. 1420 slm), è questa una piccola zona fatta spianare dall’ingegnere modenese per permettere la sosta delle diligenze.
Dall’intaglio si ha una bellissima visione del Sella e, con breve percorso, attraverso le belle guglie dei Campaniletti si può giungere al Rifugio “Nello Conti” del CAI di Massa (mt 1442) intitolato ad una famosa guida di Resceto.

PAUSA PRANZO al Rifugio o al sacco.

Per chi vorrà proseguire, il sentiero ci porta in circa 45’ al Passo della Tambura (m.1.670). Il Passo è situato fra il Monte Focoletta (m.1.672) e il Monte Tambura (m.1.890), una delle più belle ed imponenti vette delle Apuane che con la sua mole domina la città di Massa tanto che Dante nella Divina Commedia, Inferno canto XXXII° versetto 28, per evidenziare il massiccio strato di ghiaccio nel quale sono rinchiusi fino al viso nell’ottavo cerchio (Cogito) i traditori, dice che non si sarebbe spezzato nemmeno facendoci precipitare sopra la Tambura e la Pania “Che se Tambernicchi vi fosse caduto o Pietrapana non avria pur dall’orlo fatto cricchi”.

Dal Passo, che domina la Valle di Arnetola e la Garfagnana e tutta la Versilia, si può andare in vetta alla Tambura in circa 45 minuti.

Il ritorno può avvenire per lo stesso percorso oppure, dalla vetta per via di lizza.

Partenza: ore 7:00 dal Turlaccio
Arrivo previsto a Resceto ore 9,00 circa

Dislivello e difficoltà:   – E circa 970 mt. al rifugio Conti per antica mulattiera
– EE circa 1.135 mt al Passo Tambura
– EE circa 1400 mt. alla vetta del Monte Tambura
Tempi di percorrenza: circa 3 ore per la salita al rifugio, +45’ al Passo Tambura dal rifugio e +45’ dal Passo alla vetta
Discesa: dal rifugio per Via Vandelli 2 ore
Discesa: dalla vetta per via di lizza 3 ore
Costo auto: € 54,00 da dividere tra gli occupanti l’auto.

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