Anello di Monte Piglione

Anello di Monte Piglione

Il Piglione è uno degli ultimi baluardi delle Apuane meridionali. Caratterizzato da una lunghissima e suggestiva cresta erbosa, sembra volersi allungare a raggiungere le colline e la sottostante piana di Lucca. E’ un monte un po’ dimenticato a scapito del suo più celebre dirimpettaio, il M.Prana, ma come spesso accade per le cime meno famose, anche il nostro Piglione non ha niente da invidiare alle sorelle apuane maggiori.
Il nostro itinerario inizia dall’Alto Matanna (m.1030), raggiungibile dal fondovalle del Serchio svoltando, all’altezza del paese di Diecimo, verso Pescaglia e quindi Foce di Sella, per poi scendere a San Rocco in Turrite, bel borgo posto in mezzo alla piccola vallata della Turrite.
Da San Rocco, seguendo le indicazioni per Pascoso e quindi per l’Alto Matanna, il punto di partenza della nostra escursione è raggiungibile in un quarto d’ora.
In alternativa è possibile raggiungere l’Alto Matanna da Fabbriche di Vallico, continuando per Gragliana e quindi seguendo le indicazioni per Palagnana e poi per l’Alto Matanna. Lasciamo la macchina nel parcheggio dell’ormai ex albergo (che peccato che una struttura del genere, unica sulle Apuane, stia andando in rovina in maniera così evidente!) che raggiungiamo. Qui svoltiamo a sinistra prendendo il sentiero CAI n°3. Oltrepassiamo un piccolo tornello e continuiamo il nostro cammino che si svolge sul fondo di una piccola valle d’alta quota dal sapore veramente alpino. Superiamo il cosiddetto “Bozzone” (due piccoli specchi d’acqua) e raggiungiamo quindi la Foce del Pallone (m.1092, presente una maestà), il cui nome deriva dal fatto che nei primi anni del ‘900 qui arrivava una mongolfiera frenata che partiva da Grotta all’Onda. Quest’opera pionieristica fu distrutta dopo pochi mesi da una tempesta e l’idea fu abbandonata.
Giunti alla Foce del Pallone dobbiamo abbandonare il sentiero CAI n°3 (che svolta a destra percorrendo il versante meridionale del Matanna), continuando nei pressi dello spartiacque principale seguendo il sentiero CAI n°101 fino alla Foce del Termine o del Crocione (978 m). La Foce, è posta sull’ampia ed erbosa cresta che divide il camaiorese dal versante interno. Il panorama è molto suggestivo: si vede tutta la costa tirrenica e lo sguardo spazia anche sulle vette meridionali delle Apuane e sulle Panie, in questo posto è molto facile incontrare cavalli e mucche al pascolo allo stato brado.
La Foce del Termine è un vero e proprio svincolo di sentieri, un passaggio obbligato per ogni escursionista. Noi dobbiamo abbandonare il sentiero CAI n°101 che raggiunge Campo all’Orzo e prendere il 103 in direzione “Groppa”.
Attraversiamo in falsopiano un boschetto sino ad arrivare alla località “La Parte” (m.1032), dove dobbiamo abbandonare il 103 – che piega a sinistra tagliando il versante nord del Piglione – per prendere un evidente sentierino che sale la dorsale occidentale del Piglione caratterizzata dall’inedita presenza di pini dal fusto molto basso.
La salita, sempre facile, è in questo punto abbastanza ripida. Superiamo il simpatico boschetto, che regala scorci suggestivi per gli amanti della fotografia, passiamo sotto un modesto e dolce risalto erboso della cresta ed arriviamo finalmente ai piedi della cuspide del Piglione, montagna appenninica trapiantata sulle rocciose Apuane. Iniziamo a tagliare, in modesta pendenza, l’erboso versante occidentale della montagna. Il percorso non presenta alcuna difficoltà. Sbuchiamo quindi sulla lunga cresta che caratterizza questa montagna – sagoma inconfondibile dalla Piana di Lucca e di Pisa – che sembra perdersi tra le nebbie della pianura. Qui dobbiamo svoltare a sinistra seguendo fedelmente l’ampia cresta che ci conduce alla cima principale del Piglione (estremità settentrionale della cresta), che raggiunge un’altitudine di 1233 mslm. All’estremità opposta la cima sud della montagna raggiunge invece un’altitudine di 1180 mslm. Qui è presente anche una piccola croce bianca.
Dal Piglione, spesso a torto dimenticato a scapito dei più celebri colleghi Prana e Matanna, il panorama verso Lucca e Pisa è incantevole. Ma è l’ambiente circostante che colpisce, per via della particolare conformazione della montagna, caratterizzata come detto da una lunghissima cresta erbosa. Il Prana e Campo all’Orzo sono proprio davanti a noi, mentre il mare appare da una finestra delimitata dal buon vecchio Gabberi e dal Prana stesso. Ben visibili sotto di noi i casolari di Groppa (versante nord), Rianchiani e Ritrogoli. San Rocco in Turrite occhieggia dal fondovalle, mentre le Panie e gli Appennini chiudono l’orizzonte.
Ripercorriamo indietro quasi tutta la cresta imboccando il sentiero sulla destra che in breve e tranquillamente ci riporta verso la Foce del termine.
Da qui si ripercorre lo stesso sentiero dell’andata fino all’Alto Matanna.
PERCORSO
Alto Matanna (m.1030) – sentiero CAI n°3 – Foce del Pallone (m.1092) – sentiero CAI n°101 – Foce del Termine o del Crocione (m.978) – sentiero CAI n° 103 – La Parte (m.1032) – sentiero di vetta – cresta del Piglione – M.Piglione (m.1233) – cresta del Piglione – Foce del Termine o del Crocione (m.978) – sentiero CAI n°101 – Foce del Pallone (m.1092) – sentiero CAI n°3 – Alto Matanna (m.1030)
DISLIVELLO
300 metri circa
TEMPO DI PERCORRENZA
Alto Matanna – Foce del Pallone – Foce del Termine – La Parte – M.Piglione:2,30h circa M. Piglione – La Parte – Foce del Termine – Foce del Pallone – Alto Matanna: 1,30h’ circa
DIFFICOLTA’
E– il percorso non presenta difficoltà particolare.

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