L’escursione inizierà dal piccolo borgo di Stagno, 700 m, inizialmente a destra per strada asfaltata, poi di nuovo a destra per stradella sterrata e sentiero, che con saliscendi, ma in lieve salita, in bei boschi, ci porterà al paese disabitato di Chiapporato, 860 m, luogo candidato FAI. Prima del borgo abbandonato troveremo una bella fontana, probabilmente un vecchio lavatoio. Il borgo è stato abitato da un’unica abitante fino al 2013, ben conservata la chiesa, il forno per il pane e un’abitazione, appunto l’ultima ad essere lasciata. Era un borgo di boscaioli, carbonai e pastori. Da qui, dopo poco, gireremo a sinistra e cominceremo la salita con il sentiero CAI 21A direzione Monte Calvi, sempre in bellissime faggete fino all’incrocio che a destra ci porterà all’Eremo del Viandante, 1160 m, piccolo rifugio non gestito con sosta picnic.
Torneremo indietro un piccolo tratto e all’incrocio precedentemente detto, prenderemo il sentiero 001 e potremo salire sulla nostra sinistra in un punto panoramico, la Croce di Geppe, con vedute sul parco dell’Acquerino, e sui rilievi di Prato. Ridiscenderemo e col sentiero sottostante in belle abetine e faggete continueremo per Balinello di Sopra e Monte Stagno, 1180 mt, alla cui sommità non c’è vegetazione, e potremo godere così di un panorama mozzafiato sulla valle di Suviana, la valle del Limentra di Treppio, e la valle del Reno, avremo davanti a noi il Poggio Aguzzo di Bargi ed in lontananza il Corno alle Scale ed il Cimone. Continueremo per il sentiero 155, dove incontreremo la vecchia località di Capravecchia, e per muretti a secco e vecchia massicciata di strada, testimonianza di antica e passata vita di media montagna, torneremo al borghetto di Stagno.
Lunghezza: Km 14 circa
Ascesa e discesa: Tot 938 m
Tempo di percorrenza: 6 h
Difficoltà: E
Escursione abbastanza faticosa
Pranzo a sacco.
Prima della partenza al paese di Stagno, dietro la chiesa, troveremo una fontana, inoltre troveremo un’altra fonte prima di Chiapporato.
– Sono necessarie scarpe da trekking con suola scolpita, perché incontreremo soprattutto nella seconda parte dell’escursione, resti di antiche strade a pietre che in caso di bagnato potrebbero essere insidiosi. Bastoncini da trekking, abbigliamento consono.
– E’ necessario essere in regola con il tesseramento FIE, e per i partecipanti non iscritti è obbligatorio fare la tessera giornaliera che dovrete richiederci un paio di giorni prima.
– Coordinatrice escursione Graziana 3334332704, da contattare per qualsiasi necessità.
– La coordinatrice si riserva inoltre di modificare o annullare l’escursione eventualmente se ne presentassero le motivazioni sfavorevoli.
– Spostamento con auto proprie.
– Ritrovo ore 8 Piazza Cavour Barberino M.llo.
BORGO DI STAGNO
Il borgo di Stagno è un agglomerato di case arroccate attorno alla chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. Nel Medioevo era parte di un castello cinto da ampie mura difensive di cui oggi non resta nulla; il borgo in quell’epoca fu infatti scenario di violenti scontri tra Pistoia e Bologna. Caratteristico per l’architettura delle case tipica degli Appennini con tetti in arenaria, portali e piccoli portici. Fino al 1972 era raggiungibile solo a piedi. Oggi è uno dei borghi meno popolati dell’Appennino ed offre quindi la possibilità di una passeggiata rilassante immersi nel silenzio. Dal belvedere si può godere del panorama in direzione del sottostante Lago di Suviana.
BORGO DI CHIAPPORATO
Chiapporato è un piccolo borgo disabitato del comune di Camugnano (BO) interdetto alla circolazione dei veicoli a motore. Si trova a quota 860 m s.l.m. immerso nel bosco dell’Appennino Tosco-Emiliano, a sud della frazione di Stagno, in prossimità del confine con la regione Toscana e la provincia di Prato, sulle pendici occidentali del Monte Calvi. Le sue origini si possono far risalire al primo secolo dell’anno 1000. Infatti, il toponimo Chiapporato è documentato per la prima volta nel 1145 quando qui aveva possessi l’Abazia di S. Salvatore di Vaiano. Abitato a lungo da carbonai, pastori e boscaioli, oggi l’ambiente è aspro e l’abitato, prevalentemente diroccato, ha il fascino delle cose perdute di un mondo oramai lontano: resiste ancora un antico lavatoio, il forno, la buca della posta e apprezzabili segni di antiche targhe sui ruderi delle case. La chiesa dedicata a San Giovanni Battista, sovrastante il borgo, è stata restaurata nel 2005.