22 marzo 2020 – Monteferrato: sulle tracce di Malaparte
Monte Ferrato - Malaparte

22 marzo 2020 – Monteferrato: sulle tracce di Malaparte

L’area del Monteferrato si estende tra le valli del Bisenzio e dell’Agna, con i suoi 4486 ettari ad un altezza di 931 m, s.l.m.; sull’orlo nord-est della pianura tra Prato e Pistoia.
Questa area è caratteristica per i suoi aspetti geologici e botanici.
Le ofioliti costituiscono la struttura principale del Monteferrato. In particolare il “Serpentino” , qui conosciuto come «Marmo verde di Prato»
Ha dato luogo anche allo sviluppo di numerose piante endemiche, tra le quali diverse specie di orchidee, specifiche sia per l’aspetto esteriore che per il corredo cromosomico, anche a causa della presenza di metalli pesanti nei suoli.
Tre sono i sistemi di tutela attiva:

1) geologico con la presenza di cave dismesse di “serpentino” e di argille a palombini;
2) naturalistico, per flora e sistemi vegetazionali;
3) storico, per la presenza di ville rinascimentali e di un paesaggio agrario creato dalle popolazioni umane dagli Etruschi alla metà del secolo scorso.

É diventata il polmone verde di un’area fortemente industrializzata e in quanto tale assetata di contatto con la natura che le colline soddisfano offrendo varie possibilità: dagli intinerari trekking, alle osservazioni archeologiche, allo studio naturalistico.

MONTEFERRATO: SULLE TRACCE DI MALAPARTE

 
Descrizione: Dal parcheggio del parco di Galceti si imbocca una strada sterrata che costegga sulla sinistra il Fosso Bardena in direzione Figline di Prato.

Una volta giunti a Figline si attraversa tutto l’abitato fino a giungere al cimitero che ne delimita i confini. Da qui inizia il sentiero CAI 12/B che con una breve salita ci conduce fino alla vetta del monte Piccioli (363 m). Da qui si prosegue in direzione sud superando prima Monte Mezzano (390 m) per poi giungere su poggio Monteferrato (420 m).
Sul Monteferrato è stata allestita un’area di sosta con un piccolo rifugio seminterrato Dopo essersi goduti di una meritata sosta e di un ampio panorama sulla vallata sottostante, si ridiscende lungo il sentiero CAI 12 in direzione Galceti. Man mano che si discende il sentiero si dirama in numerosi sentieri laterali al punto che potrebbe essere difficoltoso seguire la traccia principale. Sebbene tutti conducano nel Parco di Galceti conviene sempre rimanere sul sentiero principale.
nota: Durante tutta la camminata si possono notare delle roccie di strani colori. dette oliofiti.
In particolare si possono trovano esemplari di Serpentino (o marmo verde di Prato) una roccia metamorfica che ha caratteriszzato, assieme al marmo di carrara, la tipica bicromia del romanico toscano (come ad esempio il battestero di Firenze) e di Gabbro usato per le macine dei mulini.

 

Lunghezza: 8.26 km
Dislivello in salita:  461 m
Tempo stimato: 3 ORE
Partenza: Galceti
Arrivo: Galceti
Difficoltà: T/E

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